Le origini in EgittoNell'antico Egitto, per proteggersi da elementi come scottature, sabbia e morsi di insetti, gli uomini utilizzav
ano una sorta di sacchetto per il
pene sotto la veste, fissato con una striscia di stoffa. Tra gli uomini di classe elevata, era comune l'uso di un preservativo a guaina per il glande, realizzato con intestini
animali. Quest'ultimo veniva indossato esclusivamente durante l'atto sessuale.
I preservativi della vittoriaGli antichi Greci si accontentav
ano di membrane
animali o vesciche di pesce, mentre i Romani possedev
ano diverse varianti, tutte scomode. Un particolare tipo, considerato magico per la sua presunta capacità di respingere figli e spiriti maligni, richiedeva che gli amanti intrecciassero a m
ano peli dalla criniera di una mula.
Più inquietante era il "preservativo della vittoria" fabbricato dai legionari con pelle o
muscoli, tirati e ammorbiditi nell'olio, dei nemici caduti in battaglia. Era destinato a prevenire le "eruzioni del Vesuvio", termine con cui si indicav
ano le malattie genitali.
In Oriente di cartaNell'antico Oriente, i Cinesi utilizzav
ano fogli di carta oleata, mentre i Giapponesi preferiv
ano cilindri di cuoio o scaglie di tartaruga.
Alti e bassiIl preservativo e i suoi predecessori hanno attraversato periodi altalenanti nella
storia: nel Medioevo, ad esempio, fu vietato. Tornò in voga nel XVI secolo per contrastare le epidemie di sifilide, malattia importata nel Vecchio Mondo da Cristoforo Colombo e dai Conquistadores.
In quell'epoca, le diverse popolazioni, alla ricerca di un capro espiatorio per la sifilide, accusarono i propri nemici. Gli italiani chiamarono la malattia "mal francese", i francesi "male napolet
ano" (o itali
ano), i portoghesi "morbo castigli
ano", i giapponesi "morbo portoghese", e così via.
Made in ItalyL'itali
ano Gabriele Falloppio (1523-1562), famoso per aver scoperto le tube dell'apparato genitale femminile, fu il primo a introdurre il moderno preservativo in medicina come barriera contro le malattie veneree.
L'origine del nome condomL'origine del nome inglese dei
preservativi, "Condom", è una delle più incerte della
storia. Gli inglesi sostengono che sia stato coniato nel XVII secolo da un loro connazionale, il dottor Condum, medico personale del re Carlo II d'Inghilterra. Il sovr
ano aveva chiesto il preservativo per preoccupazioni sulla
salute dell'esercito e, probabilmente, anche la sua, date le numerose amanti.
I francesi sostengono che il termine condom derivi dai macellai di Condom, in Francia, che li producev
ano con intestini d'agnello. Alcuni studiosi attribuiscono l'etimologia incerta di "condom" al latino medievale "condus", che significa "colui che allontana" o "ricettacolo", conciliando il suo significato con la sua funzione.
E soprannomiNel Nord Italia, i
preservativi sono spesso chiamati "goldoni". Questo nome potrebbe derivare da Franco Goldoni, fondatore della rinomata casa di produzione Hatù, oppure dall'abitudine dei soldati americani durante la Seconda guerra mondiale di utilizzare
preservativi con la scritta "Gold One". Il termine "guanto" sembra invece collegato all'uso e ai produttori stessi.
I preservativi venetiNel Settecento, nonostante il moralismo imperante, personaggi libertini come Giacomo Cas
anova facev
ano un ampio uso di
preservativi. Cas
anova dapprima disdegnò questa protezione, affermando di non voler indossare "una pelle di morto per dimostrare di essere vivo". Successivamente, cambiò opinione, riconoscendo il valore di quel sottile e trasparente "sacchetto di pelle veneziana", lungo 8 centimetri e chiuso da un nastrino colorato.
Tante materieIn passato, i
preservativi veniv
ano realizzati immergendo budella
animali in
acqua e successivamente macerandole in una soluzione alcalina per uno o due giorni. Oggi, sebbene si
ano ancora prodotti con interiora di agnello in modo diverso, sono meno comuni. Nel corso del tempo, sono stati preferiti quelli in gomma (a partire dal 1844 grazie a Charles Goodyear, inventore degli pneumatici), lattice (dagli anni '20), poliuret
ano (anallergici) e poliisoprene, un nuovo materiale adattabile alla pelle.
RiutilizzabiliFino al XIX secolo, i
preservativi veniv
ano fatti in casa con intestini di pecora trattati, lavati e tagliati su misura. Ovviamente, er
ano riutilizzati.
A ognuno la sua taglia, dalla XS alla XXLLe dimensioni dei
preservativi non si bas
ano sulla lunghezza del
pene, ma sulla circonferenza. Si distinguono in XS (70 - 90 mm), S (90 - 105 mm), M (105 - 120 mm), L (120 - 135 mm), XL (135 - 150 mm) e XXL (150 - 170 mm). Il consiglio è sperimentarne diverse per trovare quella più adatta: il preservativo ideale non deve scivolare via né essere troppo stretto.
L'utilizzo perfettoEsistono due modi di utilizzare il preservativo: l'uso tipico e l'uso perfetto. In un anno di uso tipico, tra 10 e 15 donne sessualmente attive su 100 potrebbero rimanere incinte. Con l'uso perfetto, il numero scende a 2-3 su 100. Queste percentuali valgono anche per la trasmissione del virus dell'HIV tra coppie eterosessuali sierodiscordanti.
La corretta utilizzazione richiede che il preservativo sia conservato in una zona fresca, indossato solo dopo aver verificato la sua integrità, assicurandosi che non sia scaduto o danneggiato, e applicato con attenzione sul glande, evitando l'uso delle unghie.
No agli oliI
preservativi possono beneficiare di un'aggiunta di lubrificante, ma è importante evitare l'uso di sostanze oleose (come oli, vaselina o creme per le mani), poiché l'olio potrebbe compromettere l'integrità del preservativo. È preferibile utilizzare un lubrificante a base d'
acqua.
Il preservativo camaleonticoTre giovani inventori hanno sviluppato un preservativo capace di cambiare colore in presenza di patogeni delle infezioni sessualmente trasmissibili. Introducendo molecole che si leg
ano a batteri o virus specifici, il preservativo assume un colore verde per la clamidia, giallo per l'herpes, viola per il papillomavirus e blu per la sifilide. L'obiettivo è sensibilizzare le persone alla responsabilità della propria
salute e quella del partner, facilitando il riconoscimento tempestivo di eventuali problemi.
UltrasottileIl preservativo rappresenta in pratica la prima forma di "tecnologia indossabile". Ora è stato brevettato un modello realizzato in "idrogel", un materiale estremamente resistente che può essere progettato per fornire la stessa sensazione tattile della pelle. Un vantaggio aggiuntivo è la sua biodegradabilità, rendendolo un'opzione più sostenibile.