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Donare il cordone ombelicale: un atto che può salvare vite
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Donare il cordone ombelicale: un atto che può salvare vite
Le cellule staminali presenti al momento della nascita nel cordone ombelicale sono fondamentali per il trattamento di gravi patologie, ma in Italia la raccolta è in continuo declino.

Perché donare il cordone ombelicale è cruciale: le cellule staminali possono curare malattie gravi
Le cellule staminali presenti nel cordone ombelicale sono cruciali per il trattamento di malattie serie, tra cui leucemie, talassemie e immunodeficienze. Queste cellule rappresentano una vera e propria risorsa salvavita, costituendo un'alternativa valida quando non si trova un donatore compatibile nel registro internazionale. Le cellule staminali sono «totipotenti», ovvero capaci di rigenerare qualsiasi tipo di tessuto, permettendo così la ricostituzione del midollo osseo danneggiato da trattamenti chemioterapici o radioterapici, come nel caso di alcuni tumori, o da condizioni patologiche come le talassemie.

Donazione gratuita e senza rischi per madre e bambino
Per una futura mamma, la donazione del cordone ombelicale è un procedimento semplice e accessibile: basta informarsi e fornire il consenso all’ostetrica presente al momento del parto. Di solito, è il personale dei centri nascita a sensibilizzare le mamme riguardo a questa opportunità, spesso già durante i corsi pre-parto. La donazione è totalmente gratuita e rientra nei livelli essenziali di assistenza forniti dal Servizio sanitario nazionale.

La procedura di prelievo è rapida e senza rischi per madre e neonato: avviene subito dopo il parto, quando il bambino è già al sicuro. Si procede con la puntura del cordone ombelicale per estrarre il sangue, che poi viene analizzato per verificare se contiene un numero adeguato di cellule. In caso positivo, il campione viene congelato, inviato alla banca che lo conserva a livello nazionale e registrato nel database internazionale, per poter essere utilizzato a beneficio di pazienti in tutto il mondo.

Situazioni in cui la donazione del cordone ombelicale non è possibile
Ci sono alcune rare circostanze in cui la donazione del cordone ombelicale non può avvenire.

Donazione di cordone ombelicale: limitazioni e opportunità in Italia
Quando un neonato nasce prematuramente, può non esserci il tempo necessario per effettuare tutte le procedure per la raccolta del sangue del cordone. La donazione non è consentita in caso di malattie genetiche, febbre materna o uso di sostanze stupefacenti. Inoltre, non è possibile donare se il bambino presenta patologie alla nascita o malformazioni.

In Italia, la conservazione privata del cordone ombelicale non è permessa
Secondo la normativa italiana, è consentita solo la donazione del cordone ombelicale. Coloro che desiderano conservare le cellule staminali per uso personale devono rivolgersi a banche private situate all’estero. Tuttavia, queste strutture non sempre offrono garanzie adeguate riguardo alla raccolta e alla conservazione. Recentemente, il caso di Cryo Save, una banca privata svizzera, ha coinvolto circa 15.000 famiglie italiane che avevano scelto di conservare le cellule staminali dei propri bambini. Dopo il fallimento della banca l’anno scorso, i campioni sono stati trasferiti in Polonia, scatenando una battaglia legale ancora in corso, mentre le famiglie avevano già investito somme significative per questa opzione.

Possibilità di donazione per neonati con fratelli o sorelle malati
In Italia, è possibile effettuare una donazione dedicata del cordone ombelicale nel caso in cui un neonato abbia un fratello o una sorella gravemente malati, per i quali queste cellule potrebbero rappresentare l’unica terapia disponibile. Inoltre, se in famiglia è presente una malattia come la talassemia, le cellule potrebbero risultare utili in futuro. Esiste un comitato che esamina le richieste di donazione e, se giustificate, concede l'autorizzazione. La banca nazionale si occupa della raccolta e della conservazione delle cellule, garantendo che l’intero processo rispetti gli standard internazionali.

Le cellule prelevate da donazioni autologhe, ovvero quelle conservate da banche private per uso personale, non sono mai state utilizzate. Ciò è dovuto al rischio che la patologia da curare fosse già presente in quelle cellule staminali. È molto più vantaggioso procedere con una donazione, poiché, nel caso ci sia bisogno, sarà più semplice trovare un donatore compatibile. Ci sono stati casi in cui un bambino si è ammalato e la famiglia, che aveva donato il sangue del cordone del fratello anni prima, ha richiesto di poterlo riottenere. .

Calano le donazioni: fattori in gioco tra nascite e normative
Purtroppo, le donazioni di cordone ombelicale sono in costante diminuzione. Nel 2019, le unità raccolte sono scese sotto le 10.000, segnando il livello più basso dal 2007. Le unità rilasciate per trapianto sono state 38, come nel 2018, di cui 33 inviate all’estero. Questo trend, in calo dal 2012, è sicuramente influenzato dalla diminuzione delle nascite, che ha registrato un abbassamento quasi del 20%. Inoltre, le normative introdotte dalla rete nazionale nel 2015 hanno elevato gli standard di qualità delle terapie, considerando idonee all’uso solo le unità con un numero di cellule superiore rispetto a quelle raccolte in passato.

Statistiche sulla Rete Italiana delle Banche di Sangue Cordonale (ITCBN)
Da quando è iniziata l’attività della Rete Italiana delle Banche di Sangue Cordonale (ITCBN), sono state rilasciate 1.550 unità per trapianto da donatori non familiari e 190 unità dedicate per trapianti da donatori familiari. Su circa 300.000 parti avvenuti nei 270 centri di raccolta associati alle banche di sangue cordonale, che rappresentano il 64,3% del totale nazionale, le unità di sangue cordonale sono state raccolte solo nel 3,5% dei casi.

Calano le raccolte di sangue cordonale a favore dei donatori aploidentici
Una delle ragioni per cui la raccolta di sangue cordonale sta diminuendo, è l’aumento nell’uso dei donatori aploidentici, cioè parzialmente compatibili, di solito un genitore, grazie a farmaci che riducono il rischio di rigetto. Tuttavia, le cellule staminali da cordone rimangono un'importante risorsa alternativa per chi non ha un donatore compatibile in famiglia o nel registro internazionale.

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