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La storia del preservativo
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La storia del preservativo
L'uso dei profilattici è oggi ampiamente diffuso, con una vasta gamma di opzioni disponibili per adattarsi a diverse preferenze e necessità. Tuttavia, se ci chiedessimo cosa ne pensassero i giovani di oggi dei primi antenati dei preservativi, la risposta potrebbe sorprendere.

I primi preservativi erano realizzati con materiali rudimentali, spesso riciclati, che offrivano una protezione poco confortevole e inefficace contro le malattie sessualmente trasmissibili.

Le origini ancestrali
Le prime descrizioni di preservativi risalgono al lavoro dell'italiano Gabriele Falloppio nel Cinquecento. Questi prototipi erano costituiti da guaine di lino imbevute di erbe, progettate per proteggere gli individui dalle infezioni. Si narra che nel 3000 a.C., il re Minosse perse un amante a causa di un'infezione vaginale contratta durante un rapporto non protetto. Questo evento portò altre donne del suo harem a utilizzare vesciche di capra come forma rudimentale di protezione. Sebbene la veridicità di questa storia sia incerta, ciò che conta è il desiderio ancestrale di proteggersi dalle malattie sessualmente trasmissibili e dalle gravidanze indesiderate.

Utilizzo nall'antichità
Gli Antichi Egizi, noti per la loro avanzata civilizzazione, utilizzavano prototipi di preservativi costituiti da vari materiali, inclusi lino e fogli di carta intrisi di olio, non solo per la protezione sessuale ma anche per dimostrare uno status sociale superiore.

Evoluzione dei materiali
Fino al XIX secolo, gli intestini animali erano il materiale predominante per i preservativi, grazie alla loro economicità e resistenza. Tuttavia, con la scoperta della sifilide e l'aumento della sua diffusione, la necessità di profilattici efficaci divenne imperativa. Nel 1855, la gomma fu introdotta come materiale, sebbene fosse scomoda e poco pratica. Solo nel 1869, l'aspetto dei preservativi assunse una forma simile a quella attuale. Tuttavia, a causa della limitata distribuzione e dei prezzi elevati, i preservativi erano spesso riutilizzati e lavati. Fu solo negli anni '20 che il lattice divenne il materiale predominante, rivoluzionando l'industria dei contraccettivi.

L'epoca del mercato nero
Prima del 1918, l'acquisto di preservativi era illegale e considerato un "bene sessualmente illecito", disponibile solo sul mercato nero. Questa illegalità contribuiva alla produzione di preservativi non conformi a standard di sicurezza e qualità.

Nel passato, le scelte riguardanti la protezione sessuale erano limitate e spesso rischiose. Si poteva optare per l'acquisto dei preservativi costosi, pur rischiando gravidanze indesiderate e infezioni a causa di prodotti di bassa qualità, oppure si poteva riciclare quelli già in uso, con conseguenze quali irritazioni, infezioni e rotture.

La svolta legale
La legalizzazione dell'uso dei preservativi da parte di un giudice americano segnò la fine della diffusione rampante di malattie sessualmente trasmissibili come la sifilide e la gonorrea durante la Prima Guerra Mondiale. Questa decisione stimolò le aziende a un'immediata produzione su larga scala, portando a un boom economico nell'industria dei contraccettivi. Negli anni '30, la produzione giornaliera superò il milione di unità, e nel corso del XX secolo emersero varianti innovative come preservativi aromatizzati, stimolanti e colorati, offerti da diverse aziende.

Il panorama attuale
Oggi, il mondo produce circa 15 miliardi di preservativi ogni anno, con la Malesia che guida la produzione mondiale con circa 3 miliardi di unità. Tuttavia, c'è una preoccupante percentuale di individui che ammettono di non utilizzare il preservativo percepito come un deterrente al piacere sessuale, per motivi economici o dimenticanza. Questa tendenza ha contribuito a un aumento delle malattie sessualmente trasmissibili e delle gravidanze indesiderate. Negli Stati Uniti, circa il 75% degli adulti ha rapporti sessuali non protetti, mentre in Italia le vendite di preservativi sono diminuite del 13% dal 2007.

L'importanza della consapevolezza
È fondamentale ribadire che il preservativo rimane il metodo più sicuro per prevenire le infezioni sessualmente trasmissibili. Deve essere utilizzato in ogni rapporto sessuale, inclusi quelli vaginali, anali e orali, per proteggere la propria salute e quella del partner.

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