Il flusso di messaggi erotici e foto s
exy tramite chat è diventato un punto critico nella definizione di
tradimento nell'era digitale. Con le comunicazioni virtuali diventate parte integrante della vita quotidiana, molti individui si trov
ano intrappolati nell'ambito della virtualità, cercando sfogo dalla monotonia della routine attraverso interazioni tecnologicamente assistite.
L'uso di strumenti come WhatsApp e Facebook ha portato involontariamente a situazioni giudiziarie, rivelando tradimenti che attravers
ano tutte le fasce sociali e generazionali. Questa realtà rispecchia la natura umana, poiché il
tradimento esiste da sempre, ma le nuove tecnologie offrono un'opportunità in più per celare l'
infedeltà dietro l'
anonimato e la distanza virtuale.
Ciò solleva una serie di domande senza risposta definitiva riguardo alla perdita della capacità di conoscere veramente qualcuno. In un mondo in cui il contatto fisico è sostituito dall'interazione digitale, dove finisce l'innocenza e dove inizia il
tradimento?
Un recente sondaggio condotto da uno studio legale inglese ha evidenziato che per oltre un terzo degli inter
vistati il s
exting, inteso come lo scambio di messaggi e foto erotiche, non è paragonabile al
tradimento fisico ma piuttosto viene considerato come un diversivo. Tuttavia, l'invio di foto è spesso visto come un'aggravante, così come il mantenimento di contatti virtuali prolungati con la stessa persona.
Il s
exting è sempre più coinvolto nei casi di
divorzio, spesso considerato un atto di adulterio in quanto implica un'intenzione di tradire. Sebbene finora non sia stato considerato un reato a sé stante, il crescente fenomeno potrebbe richiedere una revisione della legge per includere il s
exting nella definizione di adulterio.