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Relazione tra cura notturna del bambino e attività sessuale dei genitori
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Relazione tra cura notturna del bambino e attività sessuale dei genitori
Tanti genitori di neonati segnalano una riduzione dell'attività sessuale dopo il parto a causa della fatica. Nuove scoperte aggiungono dettagli a questo fenomeno, poiché gli studiosi hanno scoperto che il numero di volte in cui i genitori si alzano durante la notte per controllare il bambino nella culla - registrato tramite monitor posizionati sopra la culla - è associato a una minore frequenza di rapporti sessuali tra i genitori.

L'arrivo di un neonato in casa porta significative modifiche nella vita quotidiana dei genitori e può creare tensioni nelle relazioni di coppia. Ad esempio, lo studio suggerisce che prendersi cura del neonato può influenzare negativamente l'interesse e la soddisfazione sessuale dei genitori. I motivi di questa diminuzione dell'attività sessuale dopo il parto sono molteplici, tra cui il malessere fisico, la depressione post-partum e l'aumento delle responsabilità di cura verso il bambino. Tuttavia, la stanchezza risulta essere una delle ragioni più comuni riportate per la riduzione dell'attività sessuale, in quanto la qualità del sonno dei genitori diminuisce notevolmente dopo il parto, presumibilmente a causa delle interruzioni notturne per curare il bambino.

Un team di studiosi ha esaminato come vari fattori legati al sonno dei genitori potessero influenzare la loro attività sessuale nei 18 mesi successivi al parto. Hanno reclutato un campione di 897 genitori di neonati di età compresa tra 1 e 18 mesi, i quali hanno compilato questionari online riguardanti la loro attività sessuale, la soddisfazione sessuale, la qualità del sonno, la soddisfazione relazionale e la depressione post-partum.

In più, è stato utilizzato un metodo chiamato sonnografia audio-video per monitorare il sonno dei bambini a casa per due settimane. I monitor video sopra le culle sono stati impiegati per registrare i movimenti e l'immobilità durante la notte, permettendo ai ricercatori di misurare la durata e la qualità del sonno del neonato, nonché il numero di volte che i genitori si sono alzati per controllare la culla.

Mediamente, i genitori hanno riferito di avere rapporti sessuali di coppia tre volte al mese, con un aumento nell'attività sessuale con l'aumentare dell'età del bambino e un picco particolarmente basso nei primi 3 mesi dopo il parto.

Dopo aver analizzato i dati, è emerso che solo le visite dei genitori alla culla erano significativamente associate alla frequenza dell'attività sessuale: un maggior numero di visite era correlato a una minore frequenza di rapporti sessuali.

Un aspetto positivo è che i ricercatori non hanno riscontrato correlazioni significative tra la soddisfazione per l'aspetto sessuale della relazione genitoriale e il sonno del bambino/genitore o fattori correlati. Quindi si pensa che la soddisfazione sessuale non sia influenzata dalla qualità del sonno del bambino o dei genitori, forse perché i genitori considerano queste interruzioni del sonno come un fenomeno temporaneo e prevedibile.

Tuttavia, il risultato principale dello studio è che i genitori che si occupano del bambino durante la notte in modo prolungato (cioè quelli che si svegliano più frequentemente per controllare la culla) hanno una minore attività sessuale di coppia. Ci sono diverse possibili spiegazioni per questa associazione, come i cambiamenti fisiologici o emotivi che si verificano quando ci si sveglia per calmare il neonato.

Gli autori dello studio suggeriscono che questi risultati siano in linea con le ricerche che indicano come l'assistenza notturna possa avere un impatto negativo sull'umore dei genitori, aumentando la fatica e la depressione. È plausibile che i genitori che subiscono interruzioni del sonno durante la notte sperimentino maggiore fatica e umore negativo, il che a sua volta influisce sull'attività sessuale. Per di più, il sonno interrotto potrebbe provocare cambiamenti ormonali, come una riduzione dei livelli di androgeni, che possono ridurre il desiderio e le capacità sessuali. Questi risultati suggeriscono che non solo le interruzioni del sonno dei bambini o dei genitori influenzano la frequenza sessuale, ma anche il coinvolgimento attivo con il neonato durante la notte può compromettere l'attività sessuale dei genitori, aumentando probabilmente l'eccitazione e rendendo difficile il ripristino del sonno, peggiorando ulteriormente la qualità del sonno.

In termini di implicazioni, questa scoperta suggerisce che una graduale riduzione dell'assistenza notturna potrebbe favorire il ripristino dell'attività sessuale dei genitori (in termini di frequenza). Tra le limitazioni, gli autori hanno osservato che il loro campione non era diversificato e comprendeva soprattutto genitori bianchi ed eterosessuali con un livello socio-economico medio-alto. Questi genitori potrebbero aver usufruito di servizi di assistenza all'infanzia a pagamento, che avrebbero potuto fornire loro il tempo libero aggiuntivo per compensare il sonno insufficiente.

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