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Quali sono i cibi afrodisiaci? Ecco cosa dice la ricerca scientifica
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Quali sono i cibi afrodisiaci? Ecco cosa dice la ricerca scientifica
Ostriche, tartufo e peperoncino: sono considerati cibi afrodisiaci dalla tradizione, ma la scienza è più cauta. Tuttavia, esiste un legame interessante tra alimentazione e desiderio.

Una delle ricerche interessante dimostrava che, se i ratti da laboratorio venivano nutriti per settimane esclusivamente con polenta, si accoppiavano incessantemente in un’orgia fino all'esaurimento. Questo studio rappresentava una delle prime prove concrete dell'esistenza di alimenti afrodisiaci. Ma non affrettatevi a fare scorte di farina di mais: il segreto sta nel termine "esclusivamente".

Cibi afrodisiaci: polenta come unico alimento può avere effetti negativi
La polenta non contiene triptofano e, se consumata per lunghi periodi come unico alimento, può privare il cervello della serotonina, di cui questo amminoacido è composto. Senza serotonina, il freno al desiderio sessuale si allenta, facendo aumentare l'istinto. Tuttavia, anche una semplice aggiunta di condimento può ripristinare i normali livelli di serotonina, annullando l’effetto afrodisiaco. È fondamentale evitare gravi carenze nutrizionali, come quelle che i contadini del passato, che si nutrivano solo di polenta, conoscevano bene. La medicina riconosce che queste carenze nutrizionali possono portare a condizioni gravi come la pellagra, una malattia spesso associata a diete unicamente a base di mais, di cui si consumavano anche tre chili al giorno nelle zone più povere. Tuttavia, non è passato inosservato che tali popolazioni mostravano una sorprendente fertilità.

Cibi afrodisiaci: dalla mandragola al corno di rinoceronte
Oltre alla polenta, cosa ha da dire la scienza sui cibi afrodisiaci? In effetti, in ogni epoca e cultura, uomini e donne, fattucchiere, alchimisti e medici hanno cercato soluzioni per stimolare il desiderio, spesso a tavola. Un esempio iconico è il "dottor" Dulcamara di Donizetti, un imbroglione che convinceva i contadini, come Nemorino, che il vino comune che vendeva a caro prezzo fosse un elisir in grado di risvegliare l’amore di Adina, più potente del caffè. Ma c'è un modello ancora più antico.

Cibi afrodisiaci: la radice di mandragora
La radice di mandragora è stata usata per attirare il povero messer Nicia nella commedia di Machiavelli. Questa pianta è menzionata come afrodisiaco nella Bibbia e nel Talmud. Inoltre, la medicina ayurvedica, in una delle sue otto branche fondamentali, include gli afrodisiaci accanto a medicina interna, chirurgia, pediatria e tossicologia. La mandragora è parte di una tradizione popolare ricca di credenze, che elenca numerose spezie preziose e rare, tra cui:


Queste spezie, un tempo ritenute esotiche, sono spesso associate a proprietà afrodisiache.

Cibi afrodisiaci: mai dimostrati scientificamente
Non è mai stata solidamente confermata l'efficacia di molti alimenti nel stimolare il desiderio sessuale o la prestanza fisica. Questo vale anche per crostacei, molluschi e persino per sostanze minerali come i frammenti di meteoriti. In Cina sembra che per avere un potente vigore sessuale, si usino scagliette di corna di cervo, da metterle in infusione nell’alcol di riso. Tuttavia, essendo le corna composte da cheratina, la stessa materia delle unghie, il loro effetto risulta altamente improbabile.

È interessante notare che la crescita delle corna nei cervi è regolata dal testosterone, l'ormone associato al desiderio. Una buona notizia dalla Cina, riguarda le corna di rinoceronte, la cui caccia ha causato una strage di questi animali paragonabile a quella per l’avorio degli elefanti. Fortunatamente, la domanda di polvere di corna di rinoceronte in Cina è diminuita con l'introduzione del Viagra, offrendo un respiro ai rinoceronti grazie ai progressi della chimica.

Cibi afrodisiaci: proprietà di Ginkgo Biloba e ginseng
Alcuni vegetali potrebbero rivelare, se studiati più approfonditamente, potenziali proprietà afrodisiache. Tra questi:

Mentre le foreste amazzoniche sono ricche di piante “miracolose”, il Ginkgo Biloba e il ginseng sono noti per i loro effetti tonici e vascolari, che possono favorire le prestazioni sessuali in entrambi i sessi. Il ginkgo ha una longevità straordinaria, vivendo oltre mille anni, e si ritiene che le sue foglie stimolino memoria, longevità e salute vascolare. Il ginseng asiatico ha dimostrato di aumentare le copule nei ratti, grazie alla vasodilatazione genitale indotta dal rilascio di ossido nitrico, un gas cruciale per la funzione erettile. Negli esseri umani, gli estratti della sua radice sono ben noti per i loro effetti tonificanti.

Tribulus Terrestris: un viagra vegetale
Tuttavia, l'industria farmaceutica ha dedicato poco tempo alla ricerca sui prodotti naturali utilizzati come afrodisiaci. Qualche anno fa, ho pubblicato uno studio sulla rivista Maturitas, condotto in Bulgaria, dove si presta particolare attenzione alla purificazione dei principi attivi nella fitoterapia. Questo studio ha dimostrato che il Tribulus terrestris può migliorare la funzione sessuale maschile come integratore, ma non può sostituire le pillole quando sono necessarie.

Il Tribulus è una pianta infestante che cresce lungo le strade, i cui semi acuminati possono essere un vero tormento per i ciclisti. Il nome "tribolo" deriva dal chiodo a quattro punte utilizzato dai romani per disturbare i marinai nemici. Le saponine presenti nelle parti aeree della pianta potrebbero avere un ruolo nel modulare l'asse ormonale ipotalamo-ipofisi-gonadi, migliorando anche le performance cardiovascolari.

Cibi afrodisiaci: attenzione agli effetti collaterali
Tuttavia, è fondamentale fare attenzione a non lasciarsi trasportare da facili entusiasmi legati ai rimedi naturali.

Rischi associati all’assunzione di sostanze poco conosciute
I potenziali pericoli legati all’uso di sostanze sconosciute e a dosaggi non verificati sono sempre in agguato. Un esempio emblematico di tali rischi è rappresentato da alcuni scarabei che producono una sostanza nota come cantaridina. Durante l'accoppiamento, questa sostanza viene trasferita alla femmina come un dono, affinché possa utilizzarla successivamente per rivestire le uova e proteggerle dai predatori.

Affascinati da questa strategia, gli antichi (e la cantaridina è ancora disponibile in farmacia per trattare le verruche) trituravano le elitre dei coleotteri per ottenere questa sostanza naturale, ritenuta capace di stimolare la componente vascolare dell’erezione tramite un meccanismo flogistico-urticante. Questo polvere, utilizzata dai libertini del passato, presentava gravi effetti tossici, anche fatali, a carico dell’intestino e dei reni.

Il legame tra olfatto, gusto e desiderio sessuale
Se desideriamo apparecchiare la tavola di Venere, quali alimenti possiamo includere? Sono considerati afrodisiaci quegli alimenti che:


La vista, l'odore o persino il semplice ricordo di un cibo (come la famosa madeleine di Proust) possono evocare una vasta gamma di sensazioni. La scienza ha dimostrato che desiderio sessuale, gusto e olfatto sono funzioni collegate nelle stesse aree cerebrali, ossia l'ipotalamo e il rinencefalo.

La sala da pranzo e la camera da letto, sono molto vicine nella mente delle persone, non solo per ragioni culturali, ma anche per motivi fisiologici. Questo implica che la macchina biochimica che regola la nostra alimentazione coincide con quella che controlla la sessualità. Per questo motivo, sesso e cibo sono stati storicamente associati, nel bene e nel male.

Quali sono i cibi afrodisiaci?

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