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Odi et amo! La dualità dell'amore e dell'odio nelle relazioni
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Odi et amo! La dualità dell'amore e dell'odio nelle relazioni
Perché sperimentiamo sentimenti contrastanti verso i nostri compagni di vita?
Nei legami coniugali, ci troviamo a dover affrontare le irritanti abitudini del partner, e il conflitto è inevitabile in ogni relazione. La differenza cruciale tra una relazione sana e una disfunzionale risiede nella gestione di questo conflitto. Le coppie felici usano il conflitto come stimolo per migliorare la relazione, mentre le coppie infelici lo sfruttano per dominare o ferire il partner.

Il concetto di "conflitto" non si limita ai litigi evidenti, ma abbraccia anche le tensioni interne non espresse. Ad esempio, può capitare che il partner abbia abitudini fastidiose che disturbano senza però diventare oggetto di discussione.

Secondo un team di psicologi olandesi è comune nelle relazioni intime provare sentimenti sia positivi che negativi nei confronti del partner contemporaneamente. Questa dualità, espressa spesso come "Amo veramente il mio partner, ma...", può essere sia esplicita che implicita.

In alcuni casi, siamo consapevoli di questi sentimenti contrastanti, il che può generare una significativa agitazione emotiva e spingerci a modificare i nostri atteggiamenti per preservare la relazione. Tuttavia, spesso questi sentimenti ambivalenti rimangono impliciti, non riconosciuti o non ammessi consapevolmente. Nonostante ciò queste contraddizioni influenzano comunque il nostro comportamento e possono motivarci a intraprendere azioni che migliorino la relazione.

Gli studi recenti suggeriscono che molti individui hanno pregiudizi impliciti, anche se non li riconoscono apertamente. Questi pregiudizi emergono spesso in compiti che misurano gli atteggiamenti impliciti, dove le persone devono associare rapidamente concetti positivi o negativi a determinate immagini o parole.

Il team della ricerca ha adattato questo tipo di test per esaminare l'ambivalenza implicita nelle coppie appena sposate. I risultati hanno indicato che molti partecipanti rispondevano con rapidità sia "positivamente" che "negativamente" alle immagini dei loro coniugi, suggerendo la presenza di atteggiamenti contrastanti non sempre consapevoli.

Questi sentimenti misti possono quindi essere motivatori per il cambiamento all'interno della relazione
Visto che si trattava di neosposi, la maggioranza ha dichiarato di essere soddisfatta dei propri matrimoni, anche coloro che avevano manifestato ambivalenza nei confronti del partner durante il compito sugli atteggiamenti impliciti. Questo dato conferma che molte persone non erano consapevoli, o almeno non desideravano ammettere, di avere delle insoddisfazioni riguardo a certi aspetti del loro partner.

Inoltre, ai partecipanti è stato chiesto di indicare una serie di problematiche matrimoniali comuni, come la sfera sessuale e la comunicazione, e di esprimere quanto fossero disposti a fare dei cambiamenti per migliorare la loro vita di coppia.

Come immaginato, coloro che avevano mostrato alti livelli di ambivalenza implicita verso il proprio partner erano anche più propensi a dichiararsi disponibili a cambiare per il bene della coppia. Inoltre, un approfondimento a quattro mesi ha evidenziato che queste persone avevano sperimentato un aumento della soddisfazione coniugale durante quel periodo, così come il loro coniuge. In altre parole, non solo il fatto di provare sentimenti contrastanti ha spinto queste persone a impegnarsi nel miglioramento del matrimonio, ma anche i loro sforzi hanno dato i loro frutti.

Capire come gestire i sentimenti contrastanti
Gli individui sentono il bisogno psicologico di mantenere una coerenza nelle proprie convinzioni. Quando si trovano di fronte ad atteggiamenti in conflitto, sperimentano una sorta di disagio emotivo chiamato dissonanza cognitiva, che le spinge a cercare un modo per risolvere tale incoerenza nei loro pensieri.

In questa ricerca, coloro che provavano sia emozioni positive che negative verso il partner erano motivati a compiere dei cambiamenti personali per rendere il matrimonio più soddisfacente. Questi cambiamenti potevano riguardare una modifica dell'atteggiamento nei confronti del partner oppure una modifica del proprio comportamento per incontrare le esigenze del partner.

Gli autori dello studio interpretano questi cambiamenti come tentativi di risolvere la dissonanza cognitiva derivante dagli atteggiamenti contrastanti verso il partner. Tuttavia, possiamo anche considerarli come parte del normale processo di adattamento delle coppie alla vita matrimoniale. Le relazioni richiedono compromessi e la capacità di adattamento, e la dissonanza cognitiva generata dai sentimenti contrastanti può essere un forte catalizzatore per il cambiamento.

Una componente dell'intelligenza emotiva consiste nel comprendere che i sentimenti contrastanti, anche verso una persona cara, sono normali. Anziché essere angosciati da ciò, è meglio accettarli per quello che sono. Il partner è una persona reale, non una figura ideale, e non potrà mai soddisfare tutte le aspettative, e ciò va bene così.

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