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L'aumento dei bisessuali: Cosa rivela la scienza?
🕓11 minuti di lettura
L'aumento dei bisessuali: Cosa rivela la scienza?
Chi sono i bisessuali e quali sono le loro aspirazioni? Perché sono soggetti a critiche sia da parte degli eterosessuali che degli omosessuali?

Chi sono gli omosessuali occasionali?
Esistono delle circostanze che favoriscono i rapporti omosessuali come ad esempio i marinai che lavorano sulle enormi navi mercantili che solcano lentamente i mari, dove le opportunità di relazioni con donne sono scarse. Situazioni simili si presentano anche nelle carceri, dove, salvo rare eccezioni che promuovono il diritto alla salute sessuale dei detenuti, le possibilità di avere rapporti con persone di sesso opposto sono limitate. Analogamente, si osservava nei soldati di Sparta o nei Marines statunitensi, i quali, lontani dalla patria, cementavano il loro legame di cameratismo attraverso intimità emotiva, affettiva e, non di rado, sessuale con i propri commilitoni.

Questi individui, sia uomini che donne, che intrattengono relazioni con persone del loro stesso sesso non per scelta, ma per necessità imposte dalle circostanze, possono essere classificati come omosessuali conclamati, omosessuali di complemento, omosessuali latenti che non hanno avuto l'opportunità di esprimere la propria identità, o semplicemente a rischio di diventarlo se si lasciano andare a esperienze omosessuali occasionali. In altre parole, chi sono gli omosessuali occasionali?

Nessun comportamento è innaturale
Inizio sempre con Madre Natura, che custodisce un’infinità di storie per rappresentare il caleidoscopio della sessualità nel regno animale. Sono oltre 1.500 le specie in cui è stata osservata l'omosessualità (sono famosi gli esempi di coppie omosessuali tra pinguini, piccioni e pecore). Potrebbe essere giusto affermare che le specie in cui è altamente improbabile osservare comportamenti omosessuali siano quelle che non praticano alcun tipo di attività sessuale come gli afidi e i ricci di mare, e basta!

Omosessualità di compensazione?
Se da un lato questo tema è stato frequentemente utilizzato per contrastare la vecchia concezione di un’omosessualità contro natura, dall’altro molte specie mostrano comportamenti omosessuali in circostanze specifiche, come in cattività, sotto sottomissione o in situazioni di perdita di ruolo sociale. Alcuni lo definiscono omosessualità di compensazione, un concetto che si applica anche a quanto può accadere in seminari e sacrestie, come talvolta riportano le cronache.

Esiste dunque la possibilità che l'ambiente o l'esperienza portino all'omosessualità? Questo è il timore di molte famiglie e schieramenti politici e religiosi, che usano l’omofobia per nascondere la loro mancanza di idee e proposte valide. In questo contesto, si diffonde la paura che l’omosessualità possa essere una malattia contagiosa, e che un insegnante omosessuale possa condurre i giovani a una perdizione sessuale. Un pensiero fondato su una scarsa comprensione dei dati scientifici e sull’infondata convinzione che l’orientamento sessuale sia una sostanza plasmabile a piacimento.

E non è così: tutte le evidenze empiriche indicano che l'orientamento eterosessuale non è un'acquisizione, ma una condizione intrinseca. Allo stesso modo, l'omosessualità non è qualcosa che si diventa, ma si è. Alcuni studi hanno fornito prove genetiche, mentre altri hanno evidenziato differenze nell'esposizione agli ormoni durante la vita prenatale, ma non ci sono dubbi. Non esiste alcun dato scientifico che dimostri che avere rapporti occasionali con persone dello stesso sesso possa trasformare una persona in omosessuale. Pertanto, unendo le osservazioni etologiche sugli animali e le evidenze scientifiche, posso affermare con certezza che sia l'omosessualità, intesa come attrazione esclusiva verso il proprio sesso, sia i comportamenti omosessuali occasionali sono comportamenti del tutto naturali. È fondamentale notare che le due cose non sono necessariamente interscambiabili.

Schemi mentali più flessibili
Il contesto dei bisessuali è notevolmente diverso da quello degli omosessuali. Questa dimensione è infatti meno esplorata e in fase di crescita e si presenta con maggiore visibilità rispetto a un passato recente. Si tratta del mondo di coloro che rinunciano al binarismo omo/etero. Queste persone sono il perfetto esempio della società postmoderna. Una realtà che si svela nel vagone della metropolitana in cui viaggiamo, oltre le finestre delle nostre abitazioni o nelle palestre in cui ci alleniamo, rendendosi sempre più presente e vicina a noi. E' la società liquida, fluida perché sempre meno – in particolare tra i giovani – è interessata a seguire schemi mentali e comportamentali rigidi.

L'incremento della bifobia
I bisessuali affrontano livelli di disagio psicologico superiori sia agli eterosessuali che agli omosessuali, una conclusione controintuitiva. L'ecumenismo sessuale dovrebbe, in teoria, risultare liberatorio, eppure i bisessuali sono colpiti da un doppio stigma sociale. Sono giudicati dagli eterosessuali e, sorprendentemente, anche dagli omosessuali, nonostante quest'ultimi comprendano bene le conseguenze della discriminazione. Questo rappresenta una prova ulteriore che la mente omosessuale non differisca da quella eterosessuale. Entrambi tendono a non accettare facilmente le ambiguità e la fluidità, rimanendo spesso intrappolati in una concezione binaria, che sta diventando sempre meno rilevante.

Nei paesi più liberali, cresce la presenza di bisessuali
Esistono molte persone che non vogliono accettare l'esistenza dei bisessuali, ritenendo che siano omosessuali repressi o semplicemente individui disinibiti in cerca di rapporti sessuali indiscriminati. Naturalmente, questa visione è errata, ma è innegabile che non esista un database globale che catturi la realtà dei bisessuali in modo sufficientemente accurato. Tuttavia, alcuni dati scientifici sfidano le affermazioni di chi nega la loro esistenza. Nei luoghi dove è pericoloso essere bisessuali o omosessuali, la loro presenza è rara. Al contrario, in contesti dove la società e la legislazione rispettano maggiormente le libertà individuali e le scelte personali, si osserva un aumento del numero di bisessuali.

L'esempio statunitense
Qualche anno fa, veniva pubblicato uno studio sui mutamenti nelle abitudini sessuali degli americani dal 1973, durante il periodo della rivoluzione sessuale e del movimento femminista, fino al 2014. Negli anni '70, nonostante l'ideologia del "peace and love", solo il 4,5% degli intervistati dichiarava di aver avuto almeno un incontro omosessuale. Oggi, questa cifra è quasi raddoppiata, raggiungendo l'8,2% per gli uomini e l'8,7% per le donne. È interessante notare che le proporzioni di omosessuali dichiarati rimangono abbastanza costanti nel tempo. Tuttavia, il raddoppio dei bisessuali può essere interpretato in vari modi, a seconda delle convinzioni personali di chi legge.

Il test di auto-valutazione
Cosa avete pensato di fronte a queste statistiche? Potreste aver ipotizzato che si tratta dell'effetto della tanto discussa Teoria del Gender, delle incessanti campagne LGBT+ (lesbiche, gay, bisessuali, trans, ecc.) e della potente lobby che controlla i media con l'obiettivo di minare l'identità di genere, forse addirittura contaminandoci con scie chimiche che danneggiano i nostri spermatozoi (il problema è sempre il maschio), rendendoli più femminili? Questo profilo rievoca una mentalità complottista. Siete così fermamente convinti della vulnerabilità del modello binario da percepire insidie e complotti ovunque: nella scuola, nelle chiese, in televisione e online. Il sesso, il genere e l'orientamento diventano per voi una vera e propria ossessione identitaria.

Ci si augura che sia stata presa in considerazione un'altra spiegazione. Ovvero, che il raddoppio dei bisessuali sia semplicemente attribuibile alla maggiore apertura nel riconoscere la non omologazione, la diversità, la curiosità e la varietà. Non porreste mai quella domanda classica, vagamente ossessiva, che ogni bisessuale ha sentito almeno una volta dopo aver condiviso i propri gusti: «Sì, ma tu sei più omosessuale o più eterosessuale?». La bisessualità non è una moda né il risultato di un complotto, ma semplicemente un'espressione di libertà.

La mitologia classica e la bisessualità

Le dee e la loro rappresentazione
In questo contesto, sembra mancare una considerazione delle dee. Potrebbe apparire che la bisessualità sia una questione esclusivamente maschile, o che le donne abbiano appena iniziato a riconoscere la propria bisessualità, come accade sempre più spesso al giorno d’oggi. È vero che Diana, la cacciatrice, era una vergine e potrebbe essere stata più attratta da donne piuttosto che da uomini, suggerendo una natura lesbica piuttosto che bisessuale. Anche per Minerva non ci sono racconti di relazioni con uomini. Quando una donna, Mirmece, tentò di sfidarla, Minerva la trasformò in una formica, rendendola una figura perfettamente asessuale. D’altra parte, la dea dell’amore, Venere, sembra incarnare l’ideale dell’eterosessualità assoluta. Tuttavia, è fondamentale evitare conclusioni premature. Dionigi di Alicarnasso narra che l'invocazione iniziale nei libri delle poesie di Saffo fosse proprio "L’Inno ad Afrodite", la controparte greca di Venere.

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