È stato a lungo considerato un tabù che gli
animali evitino l'ac
coppiamento tra consanguinei, poiché ciò può portare a problemi genetici. Ma è davvero così?
L'ac
coppiamento tra parenti è generalmente sconsigliato a causa del rischio di sviluppare caratteristiche genetiche indesiderate derivanti da entrambi i partner. Questa precauzione è valida sia per gli esseri umani che per gli
animali. L'inbreeding, cioè l'ac
coppiamento tra individui
geneticamente imparentati, è considerato un tabù nell'intero regno animale e viene diligentemente evitato, tranne in situazioni di estrema emergenza.
Tuttavia, uno studio ha portato a una conclusione sorprendente: sembra che gli
animali, compresi gli esseri umani, non resping
ano così fortemente l'inbreeding come si pensava. Sono stati condotti esperimenti in cui alle persone sono stati mostrati volti digitalmente alterati per sembrare parenti, ma ciò non ha influenzato il
desiderio sessuale. Questo suggerisce che il tabù dell'incesto potrebbe essere più una costruzione culturale che una predisposizione biologica, anche se non nega i problemi genetici legati all'ac
coppiamento tra consanguinei.
Lo studio analizza 139 ricerche condotte negli ultimi quarant'anni su 88 specie diverse, focalizzandosi sulla selezione del partner e sulle differenze tra l'inbreeding e l'ac
coppiamento al di fuori della famiglia. I risultati indic
ano che il grado di parentela non è un fattore decisivo per gli
animali, e il
desiderio di ac
coppiarsi sembra indipendente da questo.
Questa scoperta ha importanti implicazioni per la conservazione delle specie a rischio. Un autore dello studio, spiega che uno degli obiettivi principali della conservazione è mantenere la variabilità
genetica nelle popolazioni limitate. Tuttavia, l'idea che gli
animali evitino naturalmente l'inbreeding potrebbe non essere così scontata come si pensava, mettendo in discussione le pratiche di conservazione basate su questa supposizione da decenni.