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Il sexting: un fenomeno digitale in crescita
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Il sexting: un fenomeno digitale in crescita
Il sexting è uno dei terrori più grandi per i genitori nell’era digitale. Questa pratica, che si diffonde come un fantasma nelle intricate vie del web, tra applicazioni di messaggistica, social media e video in streaming, ha un pubblico molto più vasto di quanto si possa pensare e conseguenze più serie di quanto venga rivelato dalle “fonti ufficiali”. Il sexting, infatti, ha un gran numero di seguaci, compresi i nati tra gli anni '70 e '80, e richiede un’attenzione particolare.

Cos’è il sexting
Il termine “sexting” è un neologismo che fa la sua prima apparizione nel 2005 e che nel 2012 viene inserito nel dizionario Merriam/Webster. Il termine deriva dalla fusione delle parole inglesi sex (sesso) e texting (inviare messaggi) e serve a identificare un fenomeno in rapida crescita, non solo tra gli adolescenti. Il sexting consiste nello scambio di messaggi piccanti o di immagini e video a sfondo sessuale con il proprio partner o con una persona per la quale si prova una forte attrazione fisica.

Come si pratica il sexting
In sé, il sexting non è affatto complicato. Se ci si “limita” a messaggi di testo, basta un’applicazione standard per SMS o anche un vecchio cellulare. Se, invece, si sceglie di inviare messaggi multimediali, con foto e video, le opzioni sono molte. La soluzione più semplice e rapida è WhatsApp, ma non è l’unica e, soprattutto, non è la più sicura per il sexting. La popolarità crescente dei messaggi piccanti ha portato alla creazione di un nuovo segmento di mercato, rapidamente occupato da una serie di applicazioni che, almeno teoricamente, proteggono gli utenti da alcuni dei rischi associati al sexting.

A differenza delle normali applicazioni di messaggistica istantanea (come WhatsApp, ma lo stesso vale per Facebook Messenger e Telegram, per citarne solo un paio), le applicazioni per il sexting permettono di inviare messaggi che si autodistruggono e, nella maggior parte dei casi, impediscono al destinatario di scaricare immagini o video e di fare screenshot. In questo modo i contenuti rimangono veramente privati e non ci sono rischi di sorta.

Perché il sexting è pericoloso
Quindi, il sexting è tutto bello e roseo? Assolutamente no. Le sole applicazioni potrebbero non essere sufficienti per proteggersi dal revenge porn e da altri tentativi di estorsione da parte di partner infedeli o ex in cerca di vendetta. Il sexting è tanto semplice quanto pericoloso, soprattutto se praticato da adolescenti poco attenti alla propria privacy e alla protezione della propria intimità. Come dimostrano diversi casi di cyberbullismo (ma anche le vicende legate alle foto piccanti delle celebrità rubate da iCloud e diffuse su 4chan), non sempre le foto o i video realizzati per il sexting rimangono privati. Può succedere, per vari motivi, che la persona che li riceve inizi a diffonderli online, causando danni (sia psicologici che di immagine) difficilmente quantificabili.

Una volta premuto il pulsante di invio, infatti, la foto o il video non sono più sotto il nostro controllo diretto e, di fatto, chi li riceve può decidere di utilizzarli come meglio crede. Prima di diventare un fenomeno virale del web e di trovarsi invischiati in una situazione alquanto sgradevole, è meglio riflettere attentamente su tutte le possibili conseguenze.

Come prevenire i pericoli del sexting Nonostante le applicazioni possano offrire una certa protezione, non sono sempre sufficienti per difenderci dalle minacce del revenge porn. Tuttavia, grazie a diverse strategie per il sexting, è possibile ottenere una maggiore sicurezza quando si condividono messaggi affettuosi e immagini sensuali. Ad esempio, è preferibile inviare messaggi al proprio compagno piuttosto che a persone appena conosciute o, peggio, a estranei. Un altro suggerimento utile è evitare di includere il proprio volto nelle foto, rendendo difficile l’identificazione nel caso in cui le immagini o i video dovessero essere diffusi online. Un consiglio essenziale per un sexting sicuro è l’uso di un dispositivo sicuro: come dimostrato dal caso delle star di Hollywood, un hacker potrebbe sfruttare una debolezza o un malware per rubare le tue foto private e diffonderle su internet.

Genitori e sexting: come agire In questo contesto, il ruolo più delicato e complesso è quello dei genitori con figli adolescenti (o preadolescenti) che stanno scoprendo il proprio corpo e provando i primi sentimenti amorosi. Questa è l’età più sensibile e impegnativa: nonostante abbiano a disposizione strumenti di comunicazione molto potenti (come gli smartphone), non sono ancora in grado di gestirli completamente e non comprendono pienamente l’importanza della privacy e della protezione della propria intimità.

Tuttavia, i genitori possono trarre vantaggio dai numerosi strumenti che internet e il web offrono. Diverse applicazioni e software permettono di gestire lo smartphone “a distanza”, imponendo limiti di utilizzo e monitorando l’uso di internet e delle app di messaggistica. In questo modo, ad esempio, si può sapere quanti messaggi inviano i nostri figli e chi sono i destinatari più frequenti. Allo stesso modo, si possono impostare orari di utilizzo, impedendo l’uso del telefono quando non sono sotto controllo. Insomma, strumenti avanzati di controllo parentale che permetteranno di vivere con più serenità la loro adolescenza digitale.

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