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Globetrotter dell'affetto: baci da tutto il mondo
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Globetrotter dell'affetto: baci da tutto il mondo
Da Pechino a Città del Messico, da Parigi al Polo Nord, i baci sono intrinsecamente legati al loro contesto culturale e ai tempi in cui si svolgono.

Il gesto di baciarsi è un'attività impegnativa che coinvolge ben 34 muscoli facciali e 112 muscoli posturali. Inoltre, se eseguito con passione, può persino bruciare due calorie al minuto. Nonostante la sua natura faticosa, il bacio è universalmente considerato un'esperienza gradevole, e il suo significato va oltre l'aspetto emotivo, riflettendo le peculiarità culturali. Si potrebbe dire che, in materia di baci, ogni paese conserva la sua tradizione. Questo panorama è caratterizzato da leggende, curiosità e talvolta anche da forme di censura.

Baci cannibali
Nel XIX secolo, alcuni contesti asiatici consideravano il bacio ripugnante. Nel 1897, l'antropologo francese Paul d'Enjoy riportò che i cinesi vedevano il bacio aperto come qualcosa simile al cannibalismo. Tuttavia, nel 2015, a Chongqing, si è tenuta una competizione chiamata "Extreme Kissing", dimostrando un cambio di prospettiva. In Cina, sebbene la stretta di mano sia più comune come saluto, le nuove generazioni mostrano una certa trasgressione.

Baci sotto il vischio
I Celti credevano che il vischio, prosperando anche durante gli inverni più rigidi, avesse il potere di conferire fertilità, assimilandolo agli dei. Questa credenza ha portato alla diffusione della tradizione di baciarsi sotto il vischio in Inghilterra, dove nel XVIII secolo divenne simbolo di amore duraturo. Un'interpretazione vedeva anche l'atto di strappare una bacca per ogni bacio dato come parte della tradizione.

Baci di Capodanno
Presenti in molte culture, ma particolarmente radicati in Scozia. Durante l'Hogmanay, la festa scozzese di Capodanno, ogni persona è tenuta a baciare ogni altra persona nella stanza. La celebrazione del nuovo anno diventa l'occasione perfetta per condividere affetto sia con amici che con sconosciuti.

Baci a X
Nell'antica Grecia e a Roma, il bacio era così serio che poteva sostituire una firma. Chi non sapeva scrivere poteva apporre il proprio bacio su una X, considerato legalmente vincolante. Questa antica pratica potrebbe essere la radice del motivo per cui le "X" simboleggiano i baci nelle moderne conversazioni online.

La pratica di utilizzare la lettera X come simbolo del bacio ha radici antiche, con il primo riferimento scritto risalente al 1763, in una lettera del naturalista Gilbert White. Nel 1894, Winston Churchill utilizzò anch'egli la lettera X per inviare baci in una lettera, sottolineando la sua celerità e affettuosità. La X è da sempre un simbolo cristiano, rappresentando la prima lettera del nome di Cristo in greco. Questo ha portato, nel Medioevo e oltre, all'uso della X come sigillo per coloro che non sapevano scrivere, accompagnato da un bacio di fede.

Baci (vietati) in Egitto
In Egitto, baciare sulle labbra è considerato un preliminare sessuale, e i baci in pubblico sono vietati per evitare atti erotici in luoghi pubblici. Chiunque trasgredisca rischia multe o addirittura procedimenti legali per pubblica indecenza. Anche i baci sulle guance, segno di rispetto reciproco in alcune culture, possono essere guardati con sospetto in alcune zone del paese.

Baci sul gradino rosso a Guanajuato
In Messico, a Guanajuato, c'è la tradizione di baciarsi sul gradino rosso di una specifica scala. La leggenda narra di due amanti, Ana e Carlos, la cui storia tragica ha reso il gradino rosso un luogo speciale. La credenza popolare sostiene che un bacio su questo gradino porti a 15 anni di fortuna matrimoniale, o al contrario, sette anni di sfortuna se ci si sale senza baciarsi.

Il bacio alla francese
La reputazione romantica della Francia risale all'amor cortese nel XII secolo. Anche se la pratica si è evoluta nel XVI secolo, la fama romantica della Francia è rimasta intatta. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, i soldati alleati definirono "baci francesi" i baci appassionati con la lingua, anche se i francesi non sono stati i creatori di questa tecnica. In Francia, chiamare il bacio con la lingua "galocher" (dal termine galoche, uno stivaletto per il ghiaccio) è entrato nel vocabolario solo nel 2014.

Nessun bacio, siamo Neozelandesi
Charles Darwin, pioniere nelle osservazioni culturali, notò che il bacio non era praticato ovunque nel mondo. Nei suoi scritti, riportò che in alcune culture il bacio era sostituito dallo sfregamento dei nasi, come evidenziato in Nuova Zelanda.

I primi esploratori della Nuova Zelanda notarono che i Maori utilizzavano il cosiddetto hongi come segno di saluto, unendo i loro naso e fronte. Questo gesto, ancora praticato oggi, implica lo scambio del proprio ha (il respiro vitale) con quello di un altro individuo. Una consuetudine condivisa solo da poche altre culture, come gli Inuit, che non si limitavano a sfiorare i loro nasi ma si annusavano anche reciprocamente le guance. Questo dimostra come il bacio possa essere strettamente connesso al senso dell'olfatto, piuttosto che al gusto. Un'interessante testimonianza della diversità nelle manifestazioni di affetto e saluto tra le varie comunità del mondo.

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