Impaccio, riservatezza,
desiderio, provocazione, sfida. Dalla
storia all'
evoluzione, passando per la politica e l'arte, scopriamo alcune
curiosità su un gesto contemporaneamente comune e rivoluzionario: lo spogliarsi e rimanere senza vestiti. Mettiti alla prova con il test: qual è il tuo rapporto con la
nudità?
Meno peli, più intelligenzaLucy, l'ominide fossile rinvenuto in Etiopia e considerato uno dei nostri antenati più antichi, era nuda ma "vestita" di pelliccia. Quando abbiamo abbandonato completamente l'abbigliamento? Una teoria suggerisce che circa 3 milioni di anni fa, in un clima più secco in Africa, gli Australopitechi, i nostri antenati, si sono trovati a percorrere distanze maggiori alla ricerca di
cibo e
acqua. I meno pelosi avev
ano un vantaggio nell'affrontare il rischio di surriscaldamento corporeo e cerebrale. Secondo alcuni studiosi dell'
evoluzione, la perdita di peli potrebbe aver contribuito a un cervello più grande, rendendoci, forse, più intelligenti.
Homo vestitusL'inizio dell'usanza di vestirsi non è noto con precisione, ma si stima che potrebbe risalire tra tre milioni e "solo" 170 mila anni fa, data in cui sono comparsi i pidocchi dei vestiti. L'abbigliamento ha facilitato la migrazione dei primi Homo sapiens dall'Africa, e si presume che anche i cugini più "selvaggi" di Neandertal potessero utilizzare qualche forma di abbigliamento. Purtroppo, non ci sono tracce di questi guardaroba primitivi, e le testimonianze più antiche risalgono a Ötzi, l'uomo delle Alpi, che indossava circa 5mila anni fa una sorta di perizoma, gambali e una sopraveste in pelle di capra, completati da un berretto di pelliccia d'orso e scarpe con suola in pelle d'orso.
Il senso abituale del pudoreLa BBC ha condotto un esperimento (diventato un documentario) per esplorare il nostro rapporto con la
nudità. Otto volontari, uomini e donne sconosciuti, sono stati chiusi in un appartamento per due giorni, affrontando situazioni che includev
ano spogliarsi da soli o di fronte agli altri. I livelli di
stress veniv
ano misurati durante l'esperimento. Le donne si sono mostrate a disagio già durante lo spogliarsi, mentre gli uomini solo quando er
ano completamente nudi. Alla fine dell'esperimento, alcuni hanno addirittura accettato di uscire nudi in pubblico. Il
pudore potrebbe avere radici biologiche profonde, ma le norme sociali gioc
ano un ruolo cruciale nel mitigare o rafforzare le inibizioni.
Indecenza e illegalitàIl 14 agosto 1971 a Palermo, la turista Lise Wittrock da Copenaghen è stata denunciata dal pretore Vincenzo Salmeri per atti contrari alla pubblica decenza a causa della sua mise considerata scandalosa. Nello stesso periodo, nel 1973, c'è stata la controversa pubblicità dei jeans Jesus, in cui un
sedere fasciato provocatoriamente ha suscitato scalpore. Nel 1977, una corte italiana stabilisce che prendere il sole senza il sopra non costituisce un reato.
Svestiti in pubblicoColoro che corrono senza indumenti in
luoghi pubblici sono definiti streaker. Questa tendenza ha avuto inizio nei campus universitari americani nei primi anni '70, ma una delle prime protagoniste fu Sally Cooper, immortalata a Londra nel marzo del 1974, appena fermata da un poliziotto. Gli streaker si denud
ano per sfida o protesta, partecipando a eventi come la cerimonia degli Oscar o manifestazioni
sportive negli stadi. Il record di partecipazione è stato stabilito presso l'Università della Georgia nel marzo del 1974, con 1.543 persone correndo nude.
Libertà senza abitiTre uomini inglesi a Bombay, ispirati al poeta e filosofo socialista Edward Carpenter, inizi
ano a incontrarsi segretamente senza indumenti, dando così inizio alla
storia del
nudismo alla fine dell'Ottocento. In seguito, in Germania, il
nudismo diventa una filosofia di vita chiamata "
naturismo", che promuove lo spogliarsi non solo dei vestiti, ma di tutto ciò che è artificioso. Dopo un rapporto controverso durante il nazismo, il
nudismo ha vissuto un periodo di rinascita con il movimento hippy. Attualmente, alcuni attivisti solitari sostengono il diritto di stare nudi in pubblico, come Vincent Bethell, creatore della campagna Freedom to be yourself.
Antenne diritteIn esperimenti di laboratorio, l'esposizione a immagini di
nudità in rapida sequenza riduce la memorizzazione delle immagini successive. La
nudità, specialmente se corrisponde al nostro
orientamento sessuale, attiva una sorta di "autostrada percettiva" che rende sfocato ciò che la circonda. Il nudo attrae l'attenzione, distogliendola da altro. Nell'illusione ottica nota come "messaggio d'
amore dai delfini", l'attenzione è inizialmente attratta dall'abbraccio erotico di due corpi, mentre gli
animali marini divent
ano visibili solo successivamente.
Protesta a seno scopertoIl movimento femminista Femen, nato in Ucraina nel 2008 e successivamente diffusosi in Francia, ha adottato il topless come forma di protesta. Inizialmente casuale, questa azione ha assunto la forma di una bandiera per il movimento. Il loro topless non è una semplice esposizione, ma una rivendicazione che trasmette minaccia e ribellione, probabilmente scelto per ottenere visibilità sui media.
Spettacolo di corpi nudiIl fotografo americ
ano Spencer Tunick crea coreografie con corpi umani, utilizzate per installazioni artistiche o messaggi ecologisti. La massa di corpi spogliati diventa quasi un paesaggio astratto, accuratamente orchestrato nei dettagli. I partecipanti alle foto di Tunick devono registrarsi sul suo sito, indicando anche la tonalità della loro pelle.
Cambiamenti di prospettiva maschilePer i Greci antichi, il
pene ideale era piccolo e sottile, ma con l'avvento dei Romani, le "dimensioni" divent
ano un simbolo di potere. Durante l'era cristiana, l'org
ano maschile quasi scompare dall'arte. Nel 1504, il capolavoro di Michelangelo, il David, primo nudo maschile esposto in un luogo pubblico dall'antichità classica, fu oggetto di sassate. Riscuote interesse anche da parte di Leonardo, che lo analizza e lo disegna da un punto di
vista anatomico, anticipando di quattro secoli le riflessioni di Freud, sottolineando la sua singolare vitalità.
Churchill senza veli"Il primo ministro del Regno Unito non ha nulla da nascondere al presidente degli Stati Uniti". Questa sarebbe stata l'esclamazione di Winston Churchill quando, durante una visita alla Casa Bianca, venne sorpreso dal presidente americ
ano Franklin Del
ano Roosevelt che passeggiava nella sua stanza completamente svestito, ma con il solito sigaro in bocca. Roosevelt si apprestò a lasciare la stanza, ma Churchill lo richiamò senza alcun imbarazzo (o così almeno è tramandato), pronunciando la celebre frase.