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15 Curiosità sui preservativi che potresti non conoscere
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15 Curiosità sui preservativi che potresti non conoscere
Le origini in Egitto
Nell'antico Egitto, per proteggersi da elementi come scottature, sabbia e morsi di insetti, gli uomini utilizzavano una sorta di sacchetto per il pene sotto la veste, fissato con una striscia di stoffa. Tra gli uomini di classe elevata, era comune l'uso di un preservativo a guaina per il glande, realizzato con intestini animali. Quest'ultimo veniva indossato esclusivamente durante l'atto sessuale.

I preservativi della vittoria
Gli antichi Greci si accontentavano di membrane animali o vesciche di pesce, mentre i Romani possedevano diverse varianti, tutte scomode. Un particolare tipo, considerato magico per la sua presunta capacità di respingere figli e spiriti maligni, richiedeva che gli amanti intrecciassero a mano peli dalla criniera di una mula.

Più inquietante era il "preservativo della vittoria" fabbricato dai legionari con pelle o muscoli, tirati e ammorbiditi nell'olio, dei nemici caduti in battaglia. Era destinato a prevenire le "eruzioni del Vesuvio", termine con cui si indicavano le malattie genitali.

In Oriente di carta
Nell'antico Oriente, i Cinesi utilizzavano fogli di carta oleata, mentre i Giapponesi preferivano cilindri di cuoio o scaglie di tartaruga.

Alti e bassi
Il preservativo e i suoi predecessori hanno attraversato periodi altalenanti nella storia: nel Medioevo, ad esempio, fu vietato. Tornò in voga nel XVI secolo per contrastare le epidemie di sifilide, malattia importata nel Vecchio Mondo da Cristoforo Colombo e dai Conquistadores.

In quell'epoca, le diverse popolazioni, alla ricerca di un capro espiatorio per la sifilide, accusarono i propri nemici. Gli italiani chiamarono la malattia "mal francese", i francesi "male napoletano" (o italiano), i portoghesi "morbo castigliano", i giapponesi "morbo portoghese", e così via.

Made in Italy
L'italiano Gabriele Falloppio (1523-1562), famoso per aver scoperto le tube dell'apparato genitale femminile, fu il primo a introdurre il moderno preservativo in medicina come barriera contro le malattie veneree.

L'origine del nome condom
L'origine del nome inglese dei preservativi, "Condom", è una delle più incerte della storia. Gli inglesi sostengono che sia stato coniato nel XVII secolo da un loro connazionale, il dottor Condum, medico personale del re Carlo II d'Inghilterra. Il sovrano aveva chiesto il preservativo per preoccupazioni sulla salute dell'esercito e, probabilmente, anche la sua, date le numerose amanti.

I francesi sostengono che il termine condom derivi dai macellai di Condom, in Francia, che li producevano con intestini d'agnello. Alcuni studiosi attribuiscono l'etimologia incerta di "condom" al latino medievale "condus", che significa "colui che allontana" o "ricettacolo", conciliando il suo significato con la sua funzione.

E soprannomi
Nel Nord Italia, i preservativi sono spesso chiamati "goldoni". Questo nome potrebbe derivare da Franco Goldoni, fondatore della rinomata casa di produzione Hatù, oppure dall'abitudine dei soldati americani durante la Seconda guerra mondiale di utilizzare preservativi con la scritta "Gold One". Il termine "guanto" sembra invece collegato all'uso e ai produttori stessi.

I preservativi veneti
Nel Settecento, nonostante il moralismo imperante, personaggi libertini come Giacomo Casanova facevano un ampio uso di preservativi. Casanova dapprima disdegnò questa protezione, affermando di non voler indossare "una pelle di morto per dimostrare di essere vivo". Successivamente, cambiò opinione, riconoscendo il valore di quel sottile e trasparente "sacchetto di pelle veneziana", lungo 8 centimetri e chiuso da un nastrino colorato.

Tante materie
In passato, i preservativi venivano realizzati immergendo budella animali in acqua e successivamente macerandole in una soluzione alcalina per uno o due giorni. Oggi, sebbene siano ancora prodotti con interiora di agnello in modo diverso, sono meno comuni. Nel corso del tempo, sono stati preferiti quelli in gomma (a partire dal 1844 grazie a Charles Goodyear, inventore degli pneumatici), lattice (dagli anni '20), poliuretano (anallergici) e poliisoprene, un nuovo materiale adattabile alla pelle.

Riutilizzabili
Fino al XIX secolo, i preservativi venivano fatti in casa con intestini di pecora trattati, lavati e tagliati su misura. Ovviamente, erano riutilizzati.

A ognuno la sua taglia, dalla XS alla XXL
Le dimensioni dei preservativi non si basano sulla lunghezza del pene, ma sulla circonferenza. Si distinguono in XS (70 - 90 mm), S (90 - 105 mm), M (105 - 120 mm), L (120 - 135 mm), XL (135 - 150 mm) e XXL (150 - 170 mm). Il consiglio è sperimentarne diverse per trovare quella più adatta: il preservativo ideale non deve scivolare via né essere troppo stretto.

L'utilizzo perfetto
Esistono due modi di utilizzare il preservativo: l'uso tipico e l'uso perfetto. In un anno di uso tipico, tra 10 e 15 donne sessualmente attive su 100 potrebbero rimanere incinte. Con l'uso perfetto, il numero scende a 2-3 su 100. Queste percentuali valgono anche per la trasmissione del virus dell'HIV tra coppie eterosessuali sierodiscordanti.

La corretta utilizzazione richiede che il preservativo sia conservato in una zona fresca, indossato solo dopo aver verificato la sua integrità, assicurandosi che non sia scaduto o danneggiato, e applicato con attenzione sul glande, evitando l'uso delle unghie.

No agli oli
I preservativi possono beneficiare di un'aggiunta di lubrificante, ma è importante evitare l'uso di sostanze oleose (come oli, vaselina o creme per le mani), poiché l'olio potrebbe compromettere l'integrità del preservativo. È preferibile utilizzare un lubrificante a base d'acqua.

Il preservativo camaleontico
Tre giovani inventori hanno sviluppato un preservativo capace di cambiare colore in presenza di patogeni delle infezioni sessualmente trasmissibili. Introducendo molecole che si legano a batteri o virus specifici, il preservativo assume un colore verde per la clamidia, giallo per l'herpes, viola per il papillomavirus e blu per la sifilide. L'obiettivo è sensibilizzare le persone alla responsabilità della propria salute e quella del partner, facilitando il riconoscimento tempestivo di eventuali problemi.

Ultrasottile
Il preservativo rappresenta in pratica la prima forma di "tecnologia indossabile". Ora è stato brevettato un modello realizzato in "idrogel", un materiale estremamente resistente che può essere progettato per fornire la stessa sensazione tattile della pelle. Un vantaggio aggiuntivo è la sua biodegradabilità, rendendolo un'opzione più sostenibile.

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