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Separati sotto lo stesso tetto: come gestire la convivenza
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Separati sotto lo stesso tetto: come gestire la convivenza
Molte coppie si trovano a dover convivere sotto lo stesso tetto anche dopo aver deciso di separarsi. Ecco alcune strategie per mantenere la serenità durante questo periodo complesso.

Con l’aumento esponenziale delle separazioni (in Italia, secondo l'Istat, una coppia si separa ogni cinque minuti), c’è una problematica meno visibile ma altrettanto significativa: quella di ex coniugi obbligati a condividere lo stesso spazio abitativo a causa del costo della vita elevato. Mentre una separazione seguita da divorzio può costare tra i 5.000 e i 60.000 euro, anche la fase post-separazione può pesare pesantemente sulle finanze.

Il costo della vita per un single è mediamente il 90% più alto rispetto a quello per una famiglia di tre persone, considerando spese per bollette, affitti, mutui e beni di consumo. In questo contesto, può essere vantaggioso continuare a vivere insieme temporaneamente, accumulando risparmi per una futura riorganizzazione della vita. Ma quali sono le implicazioni di questa scelta?

Convivenza forzata: una sfida complessa
Vivere insieme dopo una separazione è più comune di quanto si pensi, ma può risultare estremamente difficile. Molte coppie faticano a dirsi addio nonostante sappiano che la relazione è finita. Non sempre la motivazione è economica; a volte, il rinvio è dovuto alla mancanza di coraggio, alla volontà di proteggere i figli o a considerazioni di facciata. La fine di una storia può lasciare una dipendenza emotiva, basata su routine e schemi familiari che è difficile abbandonare.

Senza una decisione chiara e condivisa, la convivenza post-separazione può diventare un vero e proprio tormento per tutti i membri della famiglia.

Affrontare le questioni irrisolte
Convivere sotto lo stesso tetto è fattibile solo se entrambi i partner hanno accettato la fine della relazione in modo definitivo. Altrimenti, la casa può trasformarsi in un campo di battaglia, con conflitti che scoppiano per motivi banali come la gestione delle faccende domestiche. Le dinamiche di gelosia e controllo possono riemergere se uno dei due partner è ancora emotivamente coinvolto. Anche le discussioni quotidiane, dalla pulizia della casa alla divisione delle spese, possono riaccendere vecchie tensioni. In molti casi, continuare a litigare può significare tentare inconsciamente di mantenere vivo il legame.

Se ci sono questioni irrisolte, è consigliabile cercare aiuto. Spesso è utile una psicoterapia individuale o una consulenza di coppia per affrontare il passaggio dal matrimonio alla convivenza forzata. La terapia di coppia può essere fondamentale per separarsi quando non è più possibile ricomporsi, ma anche per sviluppare le competenze necessarie a gestire questa nuova situazione di condivisione domestica.

Convivenza post-separazione: linee guida per una coabitazione serena
Quando una coppia decide di separarsi ma deve continuare a vivere insieme sotto lo stesso tetto, è fondamentale stabilire alcune regole per garantire una convivenza pacifica. Ecco alcuni suggerimenti per gestire questa situazione in modo efficace.

È essenziale che la coabitazione dopo la separazione sia considerata una soluzione temporanea. Stabilire un limite di tempo aiuta a prevenire che uno dei due partner, magari a causa di attaccamento emotivo o timore del cambiamento, continui a rimandare il momento di lasciare la casa o consideri questa situazione come una sistemazione permanente.

La convivenza sotto lo stesso tetto può servire a facilitare l’adattamento dei figli alla nuova struttura familiare. Anche se le tempistiche possono variare, è consigliabile non prolungare la coabitazione oltre un anno. È preferibile concludere prima per permettere a entrambi di ricostruire la propria vita. Se uno dei due sembra riluttante a prendere decisioni e continua a procrastinare, è opportuno sollecitarlo.

Stabilire regole di convivenza
La coabitazione post-separazione non è regolata da normative legali e non produce gli stessi effetti di una separazione ufficiale. Gli ex coniugi continuano a condividere obblighi e diritti derivanti dal matrimonio.

È importante redigere un insieme di regole che definiscano chiaramente le responsabilità domestiche, dalla divisione degli spazi (come armadi e scrivanie) ai turni di pulizia, e agli orari dei pasti. Decidere anticipatamente se condividere o meno momenti come i pasti, le feste o i weekend è fondamentale.

Per le famiglie con bambini, è positivo organizzare momenti di condivisione che favoriscano il benessere dei piccoli, ma è anche importante non fare tutto insieme. I figli devono abituarsi alla nuova distribuzione di spazi e tempi. È utile pianificare serate in cui uno dei genitori si occupa dei bambini mentre l’altro è libero. In casa, è cruciale creare spazi privati ben definiti e rispettare la privacy reciproca, evitando comportamenti invadenti o irrispettosi.

La gestione delle spese deve essere chiarita sin dall'inizio.

Informare familiari e amici
È consigliabile informare amici e familiari riguardo a questa sistemazione temporanea per evitare commenti inopportuni o battute durante uscite comuni. Se uno dei due ha già intrapreso una nuova relazione sentimentale, è importante non dare per scontato che il nuovo partner possa essere ospitato nella casa dove vive ancora l’ex, anche solo per una cena.

La separazione affettiva è avvenuta e ciascuno è libero di innamorarsi di qualcun altro, ma è fondamentale che il nuovo amore non venga introdotto nella casa in cui l’ex continua a risiedere. Deve restare un luogo emotivamente neutrale. Consultarsi con l’ex prima di estendere inviti, e non farlo di nascosto, è un atto di rispetto essenziale, anche in assenza di figli.

Con la giusta organizzazione, è possibile trasformare una situazione difficile in un'opportunità per crescere e adattarsi.

Trovare aspetti positivi nella coabitazione post-separazione
Anche se la convivenza forzata dopo una separazione può sembrare una sfida, può offrire opportunità per crescere e migliorare sia per l'ex partner che per sé stessi.
È possibile scoprire benefici in questa situazione, utilizzando questo periodo per favorire il proprio benessere e quello dell'ex.

Come sfruttare al meglio la situazione? Ad esempio, è possibile supportare l'altra persona nei suoi obiettivi e desideri, come offrire assistenza nella gestione dei figli mentre l’ex ha un colloquio di lavoro o un impegno importante. Inoltre, si può promuovere la reciproca indipendenza per facilitare la transizione verso abitazioni separate. Un esempio pratico potrebbe essere: «Mi insegni a preparare il risotto ai frutti di mare come lo fai tu, che mi piace molto? In cambio, ti mostro come effettuare un bonifico online, un compito che ho sempre gestito io.»

Chiarezza e rispetto nei confronti dei figli
È fondamentale chiarire ai figli che la coabitazione temporanea tra i genitori dopo la separazione ha una durata limitata e spiegare chiaramente i motivi. I bambini non devono nutrire false speranze su un possibile ritorno insieme. Una convivenza caratterizzata da conflitti acuti, urla, accuse, mancanza di spiegazioni e la presenza di un genitore visibilmente angosciato, stressato, depresso o ansioso sono tra le situazioni più traumatiche per i figli durante le prime fasi di un divorzio.

Tuttavia, assistere a una convivenza serena e rispettosa tra genitori separati può essere un prezioso insegnamento. Un comportamento chiaro, civile e rispettoso tra madre e padre dimostra ai figli che ogni conflitto può essere risolto senza liti accese. Vedere i genitori collaborare e lavorare insieme per il bene della famiglia è estremamente benefico per la loro crescita e sviluppo.

Con una gestione adeguata e un atteggiamento positivo, è possibile trasformare una situazione difficile in una preziosa lezione di vita per tutta la famiglia.

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