La
storia del vibratore inizia nell'era vittoriana, quando questo strumento veniva utilizzato per trattare l'isteria, una condizione che si credeva fosse causata dalla mancanza di
orgasmo nelle donne.
Il termine "isteria" si riferisce a una patologia dell'utero. Durante un lungo periodo nella
storia della medicina e della psichiatria, si pensava che l’isteria fosse legata alla frustrazione sessuale e all'assenza di
orgasmo.
L’orgasmo come rimedioLe terapie proposte er
ano diverse, alcune anche violente, ma non tutte le pratiche er
ano estreme. I medici avev
ano il compito di indurre l'
orgasmo nelle loro pazienti, considerandolo un vero e proprio trattamento, senza però avere rapporti sessuali con esse (il che era, e rimane, eticamente inaccettabile), ma ricorrendo alla
masturbazione.
Un vibratore per la Regina VittoriaIl primo vibratore elettrico, noto come Jolly Molly (dal nome della prostituta che ha ispirato il suo sviluppo), fu inventato da un medico londinese stanco dei dolori muscolari alle mani. Già verso la fine del XIX secolo, l'industria iniziava a produrre e pubblicizzare dildo e vibratori destinati esclusivamente agli ambulatori medici, probabilmente con grande soddisfazione delle pazienti.
Contraddizioni della società vittorianaLa soci
età vittoriana mostrava notevoli contraddizioni: da un lato, condannava la
masturbazione, mentre dall'altro ne celebrava l’uso terapeutico, ma esclusivamente per le donne. Tuttavia, in alcune pubblicità pubblicate su prestigiosi quotidiani, pur enfatizzando l'aspetto terapeutico, si suggeriva che queste macchine potessero essere utilizzate anche in modo anale dai maschi.
L’orgasmo terapeuticoEsistev
ano dispositivi simili a falli, collegati a pulegge e tiranti, azionati dal medico con una m
ano mentre l'altra sfogliava le pagine di un giornale. L'attesa era che il movimento ritmico del dispositivo all'interno della
vagina della paziente producesse l'
orgasmo terapeutico. Alcuni modelli er
ano addirittura connessi a piccole macchine a vapore.