Molti credono che l'
età della madre sia il fattore più rilevante per la
salute del nascituro. In realtà, anche i padri sopra i 45 anni aument
ano il rischio di mutazioni genetiche che possono causare malattie gravi nel bambino. A dirlo sono gli esperti della Soci
età Italiana di Andrologia (SIA).
Quali rischi comporta avere un figlio a 40 anni?
Negli ultimi trent'anni, l'
età media degli uomini italiani al momento del primo figlio è passata dai 25 anni degli anni Novanta agli attuali 36 anni, conferendo all'Italia il primato europeo per l'
età più alta al concepimento. Per confronto, in Francia l'
età media è di 33,9 anni, in Inghilterra di 33,7 anni, e in Germania di 33,2 anni.
Gli esperti parl
ano di una vera e propria "sindrome del ritardo", dovuta a molteplici fattori:
- condizioni economiche,
- cambiamenti sociali,
- motivazioni culturali,
- aumento dell'aspettativa di vita.
Rischi della paternità dopo i 40 anniSe l'
età media dei papà è già così elevata, bisogna considerare anche i rischi associati alla scelta di avere figli oltre i 40 anni. Le conseguenze principali sono due:
- Riduzione della fertilità maschile: Diverse ricerche scientifiche dimostrano che con l'avanzare dell'età peggiorano le caratteristiche dello sperma, come la motilità e la morfologia, oltre ad aumentare i danni al DNA degli spermatozoi. Inoltre, l'esposizione prolungata agli inquinanti ambientali, come le microplastiche, rappresenta un ulteriore rischio per la fertilità maschile. Anche il riscaldamento globale influisce negativamente, con una riduzione volumetrica dei testicoli documentata nella popolazione generale.
- Rischi per la salute del bambino: Il pericolo aumenta soprattutto per i padri oltre i 45 anni. Mentre è noto che per le donne sopra i 35 anni le probabilità di avere complicazioni nella salute del nascituro crescono, molti uomini ignorano che anche l'età paterna influisce negativamente, principalmente a causa della diminuzione del testosterone e della qualità degli spermatozoi. Una ricerca pubblicata su Nature rivela che ogni anno in più del padre porta a un incremento di 1,51 nuove mutazioni genetiche nei figli, un aumento del 25% rispetto alle mutazioni materne. Un altro studio su Nature evidenzia un rischio maggiore di autismo e schizofrenia nei figli di padri più anziani.
Raccomandazioni della Società Italiana di Andrologia per diventare papà prima dei 40 anniPer questo motivo, in occasione della Festa del Papà, la Soci
età Italiana di Andrologia (SIA) consiglia, quando possibile, di anticipare l’
età della paternità per minimizzare i rischi.
Un integratore per migliorare la fertilità maschilePer supportare gli uomini che desider
ano diventare padri nonostante l'
età avanzata, la SIA, in collaborazione con l’Istituto di Farmacologia Clinica dell’Università di Catanzaro, ha sviluppato un integratore a base di sette sostanze naturali. Questo complesso è stato formulato per contrastare l'azione dei radicali liberi e proteggere la funzione riproduttiva maschile, preservando la qualità degli
spermatozoi. I dettagli su queste sostanze sono stati pubblicati sulla ri
vista scientifica Uro.
L'integratore prende il nome di Droless
ano.
Le due sostanze più efficaci sono:
- L'escina, un principio attivo estratto dai semi e dalla corteccia dell'ippocastano, noto per le sue proprietà antiossidanti, che contribuisce a mantenere la fertilità maschile e a ridurre i sintomi associati alla prostatite cronica.
- Il licopene, un nutriente che si trova principalmente nei pomodori, che, secondo uno studio condotto dall'Università di Sheffield e pubblicato sull'European Journal of Nutrition, è in grado di migliorare la qualità degli spermatozoi e di contrastare l'infertilità maschile.