Esiste l'idea che l'
orientamento sessuale possa essere suddiviso nettamente in tre categorie: eterosessuale, omosessuale e bisessuale. Alcuni sostengono questa visione senza ammettere sfumature o mezzi termini, pretendendo che ogni individuo rientri perfettamente in una delle tre categorie. Al contrario, altri ritengono che l'
orientamento sessuale sia più complesso e possa essere meglio rappresentato su un continuum. Questa concezione, che non è affatto nuova, è stata proposta per la
prima volta da Alfred Kinsey, il quale ha formulato una scala che comprendeva sette gradi di
orientamento sessuale.
Negli anni, la Scala Kinsey è stata oggetto di critiche, in particolare riguardo alla distinzione tra i suoi diversi punti. Ad esempio, non è chiaro cosa differenzi esattamente un individuo classificato come "prevalentemente omosessuale" da uno "esclusivamente omosessuale". Un nuovo studio pubblicato nel 2016 ha cercato di risolvere questa ambiguità. Cinquantotto partecipanti hanno completato un sondaggio online sui loro orientamenti sessuali e le loro esperienze amorose, di cui trentasei hanno poi partecipato a uno studio in laboratorio dove è stata registrata la loro eccitazione genitale mentre guardav
ano vari tipi di filmati
pornografici (eterosessuali, omosessuali e lesbici).
Alla luce dei risultati, alcuni aspetti nuovi hanno visto la luce rispetto alla classificazione Kinsey. Ad esempio, i partecipanti classificati come "prevalentemente omosessuali" hanno mostrato una maggiore eccitazione e una minore repulsione all'idea di avere rapporti sessuali con una donna rispetto a quelli classificati come "esclusivamente omosessuali".
In aggiunta, coloro che si autodefiniscono "prevalentemente omosessuali" hanno dimostrato un livello di eccitazione genitale superiore quando esposti a contenuti
pornografici lesbici rispetto a coloro che si identific
ano come "esclusivamente omosessuali". È degno di nota che, sia dal punto di
vista soggettivo che strumentale, non c'è stata alcuna differenza nell'eccitazione sessuale tra i due gruppi di individui di fronte ai video
pornografici
gay. In altre parole, entrambi i gruppi hanno manifestato lo stesso grado di eccitazione nei confronti degli uomini, ma ciò che li ha differenziati è stata la loro risposta sessuale differente rispetto alle donne.
Quali conclusioni possiamo trarre da ciò? Anche se questi risultati deriv
ano da un campione di dimensioni ridotte, le loro implicazioni potrebbero essere notevoli. Innanzitutto, sembr
ano confutare l'idea che coloro che si identific
ano come "prevalentemente omosessuali" non abbi
ano accettato completamente la propria
omosessualità e abbi
ano una minore attrazione per gli uomini. Questo viene smentito dal fatto che entrambi i gruppi mostr
ano lo stesso livello di eccitazione di fronte ai contenuti
pornografici
gay, senza differenze sostanziali. In secondo luogo, emerge chiaramente che alcuni uomini
gay sono sessualmente attratti dalle donne più di altri. Pertanto, la distinzione tra esclusivamente e prevalentemente sembra non essere tanto legata a una minore attrazione verso il proprio
sesso, ma piuttosto a una maggiore attrazione verso l'altro
sesso. In sintesi, pur richiedendo ulteriori approfondimenti, questi risultati offrono un ulteriore sostegno all'idea che l'
orientamento sessuale sia meglio concepito come un continuum, caratterizzato da sfumature piuttosto che da categorie rigide, delineando così un aspetto della nostra identità molto più articolato rispetto alla semplice tripartizione tra
gay, etero e bisessuali.