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Disturbi alimentari e omosessualità
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Disturbi alimentari e omosessualità
Nei territori occidentali è stato osservato che gli individui omosessuali presentano una maggiore suscettibilità ai disturbi alimentari rispetto a coloro che sono eterosessuali.
Una delle teorie più accertate riguardo alle probabili origini di tali disturbi suggerisce che la scontentezza corporea sia il fattore cruciale che scatena tali problematiche. Il disagio corporeo tra gli uomini omosessuali si differenzia leggermente da quello riscontrato nelle donne, poiché coinvolge aspetti come il peso e la muscolatura.

Mentre il concetto di bellezza femminile sottolinea la magrezza, l'ideale omosessuale non si limita solo alla sottigliezza, ma include anche una certa muscolosità. Si ritiene che il malcontento verso il proprio corpo derivi principalmente dalle pressioni esercitate dalle aspettative sociali e culturali.

L'aumento della percezione della pressione all'interno della comunità gay per conformarsi al modello maschile ideale potrebbe intensificare le preoccupazioni e il malcontento corporeo tra gli individui omosessuali. Alcuni autori suggeriscono che non sia tanto l'orientamento sessuale in sé a essere correlato ai livelli di rischio per lo sviluppo dei disturbi alimentari, bensì la femminilità, che è stata associata a rischi maggiori, mentre la mascolinità sembra offrire una sorta di protezione.

La femminilità, si pensa, possa costituire un fattore di rischio per lo sviluppo di disturbi mentali a causa delle forti pressioni esercitate dalla società occidentale sul concetto di bellezza. Nonostante gli uomini omosessuali possano ottenere punteggi inferiori nelle misurazioni di mascolinità rispetto agli eterosessuali e punteggi superiori in quelle di femminilità, l'orientamento sessuale non è necessariamente correlato alla mascolinità o femminilità in modo lineare.

La bassa autostima è stata collegata all'eventuale insorgenza di disturbi alimentari. Alcuni studiosi sostengono che l'"omonegatività" internalizzata, intesa come ostilità e pregiudizio verso gli uomini omosessuali, influisca sull'autostima di questi individui, e che proprio la loro bassa autostima sia fondamentale per lo sviluppo dei disturbi alimentari.

I risultati delle ricerche indicano che i sintomi dei disturbi alimentari sono strettamente legati al malessere corporeo e, al contrario di quanto ipotizzato da alcuni, non sono significativamente correlati al livello di autostima.

L'insoddisfazione verso il proprio corpo è stata fortemente associata all'Indice di Massa Corporea (IMC) e alla pressione sociale, soprattutto tra gli individui omosessuali.

Questa ricerca ha contribuito a fornire maggiori informazioni sui potenziali precursori dei disturbi alimentari, mettendo in luce il ruolo centrale del malessere corporeo. Inoltre, gli esiti possono costituire un punto di partenza per ulteriori ricerche volte a comprendere meglio l'incidenza degli individui omosessuali tra coloro che soffrono di disturbi alimentari.

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