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Disforia di genere: cosa fare quando i giovani desiderano cambiare sesso
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Disforia di genere: cosa fare quando i giovani desiderano cambiare sesso
Cosa significa esattamente disforia di genere, a che età si manifesta e quale iter è necessario seguire?

La disforia di genere è una condizione diagnosticata dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5), che si riferisce a individui che provano una profonda incongruenza tra il sesso assegnato alla nascita e il genere con cui si identificano. Le cause precise non sono ancora del tutto comprese, ma si ipotizza possano essere influenzate da fattori psicologici, biologici e genetici.

Nuova commissione per aggiornare le linee guida
E' stato firmato un decreto per formare una commissione che esaminerà la possibile revisione delle linee guida esistenti. Questo gruppo, composto da esperti e rappresentanti politici, si concentrerà principalmente sull'utilizzo della triptorelina, un farmaco impiegato per bloccare temporaneamente la pubertà in modo da dare ai giovani il tempo di decidere se intraprendere il percorso di transizione attraverso la terapia ormonale.

Quando si manifesta la disforia di genere?
I primi segnali possono apparire nei bambini intorno ai 2 o 3 anni di età, quando iniziano a mostrare una preferenza per vestiti o attività tipiche del sesso opposto, o esprimono un desiderio persistente di appartenere all'altro genere. Con il passare del tempo, possono sviluppare un crescente disagio nei confronti dei loro genitali e preferire giochi e ruoli tipici dell’altro sesso. Il travestitismo può rappresentare una tappa nello sviluppo della persona con disforia di genere.

Il percorso di trattamento
Il trattamento della disforia di genere richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge specialisti come psichiatri, psicologi, endocrinologi e chirurghi. Il percorso inizia con una fase di psicoterapia, seguita eventualmente dalla terapia ormonale per sostenere la transizione. In una fase avanzata, si può procedere con la chirurgia di riassegnazione sessuale e altri interventi per consolidare l’identità di genere.

È altamente consigliabile affidarsi a strutture pubbliche esperte nel settore, in grado di offrire un supporto completo e multidisciplinare. Inoltre, le associazioni di supporto possono svolgere un ruolo importante, fornendo informazioni e orientamento sia agli individui coinvolti che alle loro famiglie.

Interventi chirurgici
La chirurgia di riassegnazione del sesso è un passaggio richiesto da molti individui in transizione da maschio a femmina. L'operazione prevede la rimozione del pene e dei testicoli, con la creazione di una neovagina, mantenendo parte dei tessuti per garantire sensibilità. Nel percorso inverso, da femmina a maschio, gli interventi includono mastectomia, isterectomia e ovariectomia, seguiti dalla falloplastica.

Disforia di genere: la legislazione italiana
Se non trattata adeguatamente, la disforia di genere può influire gravemente sulla qualità della vita delle persone colpite. Per questo motivo, è fondamentale che il counseling familiare faccia parte del percorso diagnostico e terapeutico. In Italia, la condizione è regolamentata dalla Legge 164 del 14 aprile 1982, che disciplina il cambiamento di sesso e il relativo riconoscimento legale.

La normativa prevede, laddove necessario, un adeguamento delle caratteristiche sessuali tramite interventi medico-chirurgici specifici.

In tali circostanze, il tribunale, dopo aver verificato l'avvenuto trattamento autorizzato, ordina la rettifica per consentire la modifica dei dati anagrafici. Tuttavia, se una persona con disforia di genere non ritiene indispensabile l'intervento chirurgico per raggiungere un equilibrio psicofisico, è comunque possibile richiedere la modifica dei propri dati anagrafici. Le persone che hanno completato la transizione da un genere all'altro hanno il diritto di sposarsi e possono anche adottare figli.

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