Diversi studi precedenti avev
ano già sollevato preoccupazioni riguardo agli effetti del Covid-19 sulla
fertilità maschile. Ora, una nuova ricerca suggerisce che tali danni potrebbero essere a lungo termine, se non addirittura permanenti.
Covid e danni agli spermatozoi: potenziale impatto duraturoRecenti ricerche presentate al congresso della ESHRE, la Soci
età Europea di Riproduzione Umana ed Embriologia, tenutosi a Copenhagen, indic
ano che l'infezione da Sars-CoV-2 può compromettere il numero e la qualità degli
spermatozoi. Questo problema persiste anche mesi dopo la guarigione, anche in caso di sintomi lievi.
Riduzione del numero e della motilità degli spermatozoiÈ noto che il seme maschile si rigenera ogni 78 giorni. Tuttavia, la rilevazione di danni persistenti settimane dopo la negativizzazione suggerisce che gli effetti poss
ano essere duraturi. Circa il 50% dei campioni esaminati tre mesi dopo il risultato negativo del tampone mostrava una riduzione del 57% nel numero di
spermatozoi rispetto ai livelli precedenti all'infezione.
Anche sintomi lievi possono essere un problemaUno studio dell’anno scorso presentato al congresso della Soci
età Italiana di Andrologia aveva evidenziato una correlazione tra la gravità dei sintomi e i problemi di motilità degli
spermatozoi. Tuttavia, il nuovo studio suggerisce che anche i casi con sintomi lievi possono causare danni significativi.
Ricerca spagnola sui danni agli spermatozoiUn’indagine condotta dall’UR International Group presso l’Unità Scientifica di Riproduzione di Madrid ha esaminato 45 uomini di circa 31 anni. Questi pazienti, che avev
ano avuto Covid-19 con sintomi lievi, er
ano stati sottoposti a esami della
fertilità prima dell’infezione. I risultati degli esami post-guarigione, effettuati dopo poco più di tre mesi e successivamente dopo otto mesi, hanno mostrato significativi decrementi nella qualità dello
sperma:
- Riduzione del 20% del volume dello sperma,
- Calo del 26,5% nella concentrazione,
- Diminuzione del 37,5% nel numero totale di spermatozoi,
- Riduzione del 9,1% nella motilità complessiva,
- Diminuzione del 5% nel numero di spermatozoi vivi.
- Ipotesi sull'Influenza del Testosterone
Dopo 100 giorni, ovvero 22 giorni dopo il rinnovo del seme, i ricercatori non hanno riscontrato miglioramenti significativi nei parametri esaminati, nonostante il seme fosse stato rigenerato. Sebbene lo studio spagnolo non fornisca spiegazioni definitive, alcune ricerche precedenti suggeriscono che Covid-19 possa influire significativamente sui livelli di
testosterone, compromettendo ulteriormente la
fertilità maschile.
Le evidenze emergenti indic
ano che gli effetti di Covid-19 sulla
fertilità maschile potrebbero essere più gravi e duraturi di quanto inizialmente previsto. Ulteriori studi sono necessari per comprendere appieno l'impatto a lungo termine dell'infezione sulla
salute riproduttiva.