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Cosa è la salpingectomia
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Cosa è la salpingectomia
Quando è indicata la salpingectomia? In caso di gravidanza extrauterina
La salpingectomia è un intervento utilizzato in casi di emergenza o per prevenzione, ad esempio quando si verifica una gravidanza extrauterina o un'infezione grave delle tube. Nella maggior parte dei casi, questo tipo di operazione viene eseguito d’urgenza in presenza di una gravidanza extrauterina, ovvero quando l'embrione si sviluppa all'interno della tuba anziché nell'utero. Di solito, intorno alla sesta o settima settimana di gestazione, la paziente accusa dolore e sanguinamento, con il rischio di rottura della tuba. In tali circostanze, è necessario rimuovere la tuba interessata.

In caso di infezione tubarica grave
Un altro scenario che richiede un intervento chirurgico è rappresentato dalle infiammazioni gravi delle tube. In caso di infezioni tubariche, il trattamento iniziale prevede l'uso di antibiotici. Tuttavia, se l'infiammazione non si risolve e si estende, mettendo a rischio organi vicini, è necessario rimuovere la porzione infetta. Alcune infezioni di questo tipo possono derivare da complicanze post-appendicite, che colpiscono la tuba vicina all'intestino.

Per prevenire il cancro
In alcuni casi, la salpingectomia viene eseguita a scopo preventivo, per ridurre il rischio di tumori a carico degli organi riproduttivi in donne con particolari fattori di rischio.

Mutazioni genetiche e rischio di tumori: il caso BRCA1 e BRCA2
Negli ultimi decenni, gli scienziati hanno scoperto mutazioni genetiche che aumentano la predisposizione a sviluppare tumori come il cancro al seno e all’ovaio. Un esempio noto sono le mutazioni nei geni BRCA1 e BRCA2. L'attrice Angelina Jolie, ad esempio, è portatrice di una di queste varianti genetiche e ha deciso di sottoporsi alla mastectomia preventiva e all’asportazione delle ovaie per ridurre il rischio di cancro.

Le donne con carcinoma mammario che presentano specifiche mutazioni genetiche corrono un elevato rischio di sviluppare anche il tumore ovarico. In passato, la rimozione profilattica delle tube in donne in premenopausa, senza fattori di rischio, che si sottoponevano a interventi uterini era oggetto di dibattito. Tuttavia, recenti scoperte hanno rivelato che una significativa percentuale dei tumori ovarici origina dalle tube di Falloppio. Oggi, pertanto, si tende a rimuovere anche le tube durante queste operazioni, mantenendo il più possibile le ovaie, essenziali non solo per la fertilità ma anche per la produzione di ormoni.

Legatura delle tube: una soluzione parzialmente reversibile
Pur non essendo ancora molto diffusa, esiste una richiesta di salpingectomia da parte di donne che, dopo diverse gravidanze con taglio cesareo, vogliono evitare ulteriori concepimenti per ragioni di salute o come metodo contraccettivo permanente.

In queste situazioni, oltre alla salpingectomia, è possibile optare per la legatura delle tube, un intervento che non è del tutto irreversibile rispetto alla possibilità di avere figli in futuro. Questa procedura impedisce il passaggio degli spermatozoi attraverso le tube, utilizzando vari metodi come l’incisione e la separazione delle tube o l’inserimento di una sostanza che crea una barriera.
In questi casi, è fondamentale che la paziente abbia un consenso informato e riflettuto, ma va considerata anche la possibilità che il medico possa rifiutarsi di eseguire l'intervento per soli fini contraccettivi.

Vasectomia: la controparte maschile, ma reversibile
La vasectomia, il corrispettivo maschile della salpingectomia, presenta alcune differenze importanti.
Durante una vasectomia, il chirurgo interrompe il flusso degli spermatozoi dai testicoli verso l’esterno. Gli spermatozoi vengono prodotti nei testicoli, raccolti nell’epididimo e rimangono lì fino all’eiaculazione. Quando avviene l'eiaculazione, attraversano il dotto deferente per essere espulsi.

La vasectomia è un intervento mininvasivo, eseguibile in ambulatorio, che prevede il taglio del dotto deferente e la separazione delle due estremità per bloccare il passaggio degli spermatozoi. Si tratta di una procedura reversibile, eseguibile tramite microchirurgia, che dura circa 10-15 minuti e non richiede anestesia generale. Nonostante i bassi rischi, come ogni intervento, può comportare complicazioni, tra cui infezioni locali, sanguinamenti o dolore cronico nella zona in cui il dotto è stato interrotto.
Le complicazioni associate alla vasectomia sono estremamente rare: nella maggior parte dei casi, l’intervento è ben tollerato.
Sebbene questo metodo contraccettivo sia ampiamente diffuso a livello globale, in Italia il suo utilizzo è ancora piuttosto limitato, nonostante non vi siano restrizioni legali che ne ostacolino l’adozione.
La vasectomia rappresenta un’eccellente opzione contraccettiva, spesso scelta da coppie in cui la donna non può assumere contraccettivi ormonali, da chi preferisce evitare i tradizionali metodi di barriera e da quei genitori che, non volendo altri figli e desiderano vivere la sessualità in modo più spensierata.

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