Gli italiani mostr
ano una scarsa preparazione in materia di contraccezione: una limitata conoscenza porta a un uso inadeguato delle soluzioni per prevenire gravidanze indesiderate, posizionando il nostro Paese agli ultimi posti in Europa. Di seguito, le risposte ai principali interrogativi.
È vero che subito dopo il ciclo mestruale non si può rimanere incinta? È sufficiente lavarsi con la Coca-Cola dopo un rapporto per evitare rischi? L'uso eccessivo di
contraccettivi può portare a sterilità? Queste sono alcune delle domande frequenti riguardanti la contraccezione che gli utenti pongono agli esperti nei siti dedicati, dimostrando che non tutti hanno le idee chiare sull’argomento.
Solo il 13,8% delle donne italiane (il 18% nel Nord, il 13% nel Centro, e il 7,6% nel Sud) utilizza
contraccettivi ormonali. Tra gli
adolescenti, il 10% non adotta alcun metodo contraccettivo, il 13,6% ricorre al coito interrotto, mentre il 3,3% utilizza la pillola.
Una gravidanza su quattro è indesiderataDi conseguenza, una
gravidanza su quattro risulta non programmata, e il 50% di queste termina con un aborto. Situazioni che possono essere facilmente evitate attraverso una contraccezione adeguata, ma che sono spesso ostacolate da pregiudizi e tabù. In questo contesto, il ginecologo rappresenta una figura cruciale per fornire informazioni chiare sui metodi
contraccettivi e per individuare la soluzione più idonea per ogni donna e
coppia, consentendo di vivere la
sessualità in modo sereno e sicuro.
Ecco alcue risposte a domande ricorrenti.
La pillola fa aumentare di peso?
FALSOLa pillola è spesso
vista con diffidenza da molte donne, timorose di un aumento di peso. Questo timore, che poteva avere fondamento nei decenni passati, quando i
contraccettivi contenev
ano elevate dosi di estrogeni, è ingiustificato oggi. Le pillole di nuova generazione, disponibili dal 2009, present
ano formulazioni innovative che, mantenendo una buona efficacia contraccettiva, hanno un contenuto ridotto di estrogeni e introducono un nuovo progestinico, il drospirenone, che non influisce sul peso corporeo.
Tuttavia, in alcune donne, l’uso della pillola potrebbe provocare, nei primi mesi, una leggera ritenzione idrica, con gonfiori soprattutto a livello delle gambe e delle caviglie. Per contrastare questo effetto, è consigliabile adottare o mantenere uno stile di vita s
ano, che includa:
- Un'alimentazione varia e bilanciata, ricca di cereali integrali, legumi e verdure, con un ridotto apporto di sale;
- Una corretta idratazione (circa due litri di acqua al giorno);
- Un'attività fisica regolare, come una passeggiata di 30 minuti ogni giorno.
Alcuni farmaci riducono l'efficacia della pillola?
VERODei due tipi di ormoni che compongono la pillola, ovvero estrogeni e progesterone, i primi sono quelli più suscettibili a possibili interazioni. Tra i medicinali in grado di ridurre la concentrazione nel sangue dei
contraccettivi, comportando così una diminuzione della loro efficacia, troviamo:
- Alcuni antibiotici, come la rifampicina, la griseofulvina, la tetraciclina e la penicillina;
- Farmaci antiepilettici, come la carbamazepina, l’etosuccimide, il felbamato, l’oxcarbazepina, la fenitoina, il primidone e il topiramato;
- Alcuni antivirali.
- È importante prestare attenzione anche all'uso eccessivo e prolungato di lassativi, poiché possono compromettere l’assorbimento della pillola a livello intestinale.
- D'altro canto, esistono medicinali, come alcuni antidepressivi, certi antivirali e alcune statine, che possono incrementare i livelli ematici degli ormoni contenuti nei contraccettivi, portando a un aumento degli effetti collaterali come nausea, cefalea e sanguinamenti tra un ciclo mestruale e l’altro (spotting).
- Tra i rimedi erboristici, l’iperico, noto come erba di San Giovanni, è in grado di ridurre l’efficacia della pillola.
La spirale è solo per donne che hanno avuto gravidanze?
FALSOLa spirale, un dispositivo intrauterino che, nella sua forma più rudimentale, è stata introdotta già nei primi decenni del XX secolo, si presenta attualmente in due varianti.
Spirale di plastica con filamenti di rame o argento (IUD, dall'inglese Intrauterine Device): questo tipo di spirale può avere diverse forme e rilascia ioni di rame o argento nell’utero, ostacolando i movimenti e la sopravvivenza degli
spermatozoi, impedendo loro di raggiungere e fecondare l'ovulo. Inoltre, modifica l’endometrio, il rivestimento interno dell’utero, rendendolo inadeguato per l'impianto dell’ovulo.
Spirale medicata (IUS, dall'inglese Intrauterine System): è un dispositivo a forma di T, realizzato in polietilene, che rilascia lentamente un ormone progestinico, il levon
orgestrel, all’interno dell’utero. Disponibile in vari dosaggi, questa spirale esercita un triplice meccanismo d’azione, prevalentemente locale:
- Densifica il muco cervicale, ostacolando il passaggio degli spermatozoi;
- Inibisce la motilità e la funzionalità degli spermatozoi;
- Riduce lo spessore dell’endometrio, rendendolo inidoneo a un potenziale impianto.
Modalità di applicazioneEntrambi i dispositivi, noti per la loro elevata efficacia (solo una
gravidanza indesiderata ogni 20.000 donne in un anno), devono essere inseriti nell’utero da un ginecologo entro sette giorni dall'inizio del ciclo mestruale. L'applicazione è rapida, richiede pochi minuti e non necessita di anestesia. Talvolta, nel primo mese successivo all’inserimento, possono manifestarsi lievi perdite ematiche. È consigliabile eseguire una visita di controllo quattro-sei settimane dopo il posizionamento per assicurarsi che il dispositivo sia correttamente posizionato. Poiché questo sistema provoca un’atrofia dell’endometrio, potrebbe verificarsi l’assenza di
mestruazioni. Contrariamente a quanto si credeva in passato, la spirale può essere utilizzata anche da
adolescenti e donne che non hanno mai partorito (nullipare).
Quando il dispositivo è controindicato?Il dispositivo intrauterino può risultare controindicato in diverse circostanze, come nel caso di stenosi cervicale, durante le prime sei settimane post-parto, in presenza di anemia o durante trattamenti con anticoagulanti.
L’utilizzo del preservativo può compromettere l’eccitazione maschile?
VEROIl preservativo maschile, uno dei metodi
contraccettivi più antichi, menzionato già nei papiri dell'antico Egitto e negli scritti del famoso seduttore Giacomo Cas
anova, consiste in una sottile guaina realizzata in lattice o poliuret
ano, da indossare sul
pene in
erezione. Questo crea una barriera che impedisce il passaggio degli
spermatozoi all’ovulo, prevenendo così il concepimento. È l’unico metodo che, oltre a prevenire gravidanze indesiderate, offre anche una significativa protezione contro le malattie sessualmente trasmissibili, che possono essere causate da:
- Batteri, come nel caso della sifilide e della gonorrea;
- Parassiti, come nella tricomoniasi;
- Funghi, come nella candidosi;
- Virus, come l’herpes genitale e l’HIV.
In alcuni casi, il dover indossare il preservativo proprio durante il momento di maggiore eccitazione può interrompere il flusso dell’eccitazione, riducendo l’
erezione. Nonostante questo potenziale inconveniente, gli esperti raccomand
ano vivamente di utilizzare sempre il preservativo, specialmente nei rapporti occasionali, che tendono a intensificarsi durante l'estate con un aumento delle avventure «mordi e fuggi». È meglio prevenire piuttosto che rischiare: il preservativo, se impiegato correttamente, è molto efficace. Ecco alcuni semplici suggerimenti per un uso appropriato:
- Non conservarlo nel cruscotto dell'auto;
- Non tenerlo nel portafoglio;
- Evitare luoghi esposti alla luce diretta del sole o al calore.
- Inoltre, non riutilizzarlo mai.
L’Anello contraccettivo complica i rapporti Sessuali?
FALSOSi tratta di un piccolo anello (di circa 4-5 centimetri di diametro), morbido e flessibile, realizzato in materiale privo di lattice e silicone, che contiene un dosaggio ridotto di estrogeni e progestinici, rilasciati costantemente per inibire l’ovulazione. Contrariamente a quanto si crede comunemente, il dispositivo non interferisce negativamente con i rapporti sessuali, che possono essere vissuti in modo più sereno e senza ansie. L’anello, che prevede un'unica somministrazione mensile, deve essere prescritto da un medico e inserito in
vagina dalla donna. In particolare, deve essere collocato manualmente o con un applicatore specifico il primo giorno delle
mestruazioni e lasciato in sede per tre settimane. Successivamente, si fa una settimana di pausa prima di inserire un nuovo anello. Questo metodo, simile alla pillola, può anche contribuire a migliorare i sintomi della sindrome premestruale e dell'ovaio policistico.
Il diaframma può essere riutilizzato?
VEROIl diaframma è una sottile coppa in lattice o silicone montata su un anello di metallo flessibile, con un diametro che varia tra 5 e 10 centimetri, creando una barriera fisica per impedire l’entrata degli
spermatozoi nell’utero. Prima del rapporto sessuale, il diaframma deve essere inserito in
vagina in posizione obliqua, coprendo il collo dell’utero. Deve essere rimosso dopo sei-otto ore; è consigliabile non lasciarlo in sede oltre il tempo raccomandato per evitare irritazioni o infezioni.
Manutenzione e conservazione del diaframmaDopo l'uso, il diaframma deve essere lavato con attenzione utilizzando
acqua fredda e sapone, asciugato accuratamente e spolverato con amido di riso per prevenire eventuali lacerazioni. Infine, deve essere riposto in un luogo asciutto e protetto. Prima di utilizzare questo dispositivo, è necessario un consulto iniziale con un ginecologo, il quale valuterà il tipo e le dimensioni più adatte. Una valida alternativa è la coppetta cervicale, che ha una forma conica, risultando generalmente più piccola ma più rigida rispetto al diaframma.
Il coito interrotto è un metodo contraccettivo efficace?
FALSOIl coito interrotto, che consiste nell'estrazione del
pene dalla
vagina prima dell'
eiaculazione, è un metodo altamente rischioso, con un tasso di insuccesso di circa un caso su cinque. Questo perché, anche prima dell'
eiaculazione, l’uomo può rilasciare piccole quantità di liquido seminale contenente
spermatozoi vitali. Sebbene sia considerato un approccio semplice e immediato, richiede in realtà un elevato grado di attenzione e autocontrollo da parte dell'uomo per identificare il momento giusto per ritirarsi. Inoltre, può compromettere il piacere femminile e ridurre l'intensità dell'
orgasmo maschile, generando ansia durante e dopo il rapporto. È particolarmente sconsigliato agli
adolescenti alle prime esperienze e in situazioni di
eiaculazione precoce o difficoltà erettili.
La pillola del giorno dopo è disponibile senza ricetta?
VEROI farmaci per la contraccezione di emergenza, comunemente, ma in modo errato, definiti pillola del giorno dopo, contengono una quantità di ormoni superiore rispetto alle normali pillole contraccettive. Per questo motivo, non devono essere utilizzati come metodo contraccettivo regolare, né a intervalli troppo ravvicinati. Questi farmaci possono essere impiegati solo in circostanze specifiche, come:
- Quando il preservativo non è stato utilizzato all'inizio del rapporto, si è rotto o si è sfilato;
- Quando si dimentica di prendere una o più pillole, o di applicare l'anello o il cerotto contraccettivo;
- Quando si assumono farmaci che potrebbero compromettere l'efficacia del contraccettivo ormonale;
- Quando si verificano episodi di vomito o diarrea poco dopo l'assunzione della pillola.
Le pillole di emergenza disponibili (in farmacia e parafarmacia senza ricetta per le donne maggiorenni; le minorenni necessit
ano di prescrizione medica) possono contenere due diversi ormoni.
LevonorgestrelUn ormone progestinico che blocca l'ovulazione e, di conseguenza, la fecondazione. Questa pillola deve essere assunta entro 12-24 ore e non oltre le 72 ore dal rapporto a rischio, con un'efficacia che varia tra il 54 e il 94%.
Ulipristal AcetatoUn ormone che ritarda l'ovulazione. Questa pillola, nota anche come pillola dei cinque giorni dopo, deve essere assunta entro 12-24 ore e non oltre le 120 ore dal rapporto a rischio, con un'efficacia del 98% entro le prime 72 ore.
Poiché entrambi questi
contraccettivi agiscono solo se l'ovulazione non è ancora avvenuta, non hanno alcun effetto abortivo. Tra gli effetti collaterali possono manifestarsi mal di testa, affaticamento e dolori pelvici. In alternativa alla pillola, in caso di emergenza, è possibile inserire la spirale entro 48 ore dal rapporto non protetto; essa agisce precocemente dopo il posizionamento, garantendo un'immediata efficacia.