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Svelare i misteri del clitoride: Il tesoro nascosto dell'intimità femminile
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Svelare i misteri del clitoride: Il tesoro nascosto dell'intimità femminile
Il clitoride, un mistero avvolto nell'ombra. Gli uomini lo trovano intrigante, affascinante, maestoso; alcuni ne hanno una conoscenza approfondita, altri preferiscono ignorarlo completamente. Le donne sembrano avere una comprensione leggermente maggiore, ma per il clitoride, il sentimento di essere un genio non capito persiste anche tra il genere femminile.

È normale per l'unico organo dell'intera specie mammifera apparentemente destinato esclusivamente a generare piacere. Grazie alle oltre 8.000 fibre nervose che lo compongono - il doppio rispetto a quelle presenti sulla superficie del glande del pene - il clitoride si erge come la parte più sensibile e reattiva dell'apparato genitale femminile. È dimostrato dal fatto che raramente una donna riesce a resistere alla sua stimolazione; mentre alcune culture retrograde e misogine lo vedono come un tabù, arrivando persino ad approvare la pratica dell'infibulazione per negare alla donna la possibilità di godere al di là della penetrazione.

In realtà, è tecnicamente possibile provare piacere clitorideo anche attraverso la stimolazione vaginale. La maggior parte delle persone, uomini e donne compresi, crede che il clitoride sia solo un organo esterno, protetto da un semplice cappuccio e situato tra le piccole labbra.

Tuttavia, il clitoride è come un iceberg: ciò che appare in superficie rappresenta solo una frazione di questo gioiello misterioso, che si estende tra la vulva e la vagina, mantenendo nascoste le sue dimensioni effettive. I corpi cavernosi del clitoride - il tessuto spugnoso ed erettile che risponde all'aumento del flusso sanguigno durante l'eccitazione sessuale - si trovano all'interno dell'apparato genitale femminile, e pochi hanno investigato oltre questo livello di conoscenza.

La letteratura scientifica sull'argomento è estremamente limitata, e la sessuologia medica lo menziona principalmente in relazione all'ipotetica esistenza di due tipologie di orgasmo femminile: il vaginale e il clitorideo.

Considerare il clitoride un territorio pressoché inesplorato potrebbe riaccendere il dibattito sull'origine del piacere femminile, suggerendo che l'orgasmo vaginale potrebbe essere semplicemente la risultante della reazione della parte nascosta del clitoride, quella che si gonfia in risposta all'afflusso di sangue e si contrae grazie all'azione dei muscoli pelvici.

Ciò potrebbe spiegare perché molte donne provano piacere anche in assenza di un partner ben dotato. Le pareti vaginali, infatti, sono molto meno sensibili e reattive rispetto alla porzione di vulva che ospita il gioiello a cui nessuna donna vorrebbe rinunciare.

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