Il giovane studente John Maynard Smith, conosciuto nel Regno Unito come "pupil," frequentava le prestigiose aule del college di Eton negli anni '30, insoddisfatto dall'assenza di insegnamenti di biologia darwiniana. Nonostante la sua giovane
età, era già profondamente interessato a questa disciplina. La sua frustrazione durò fino a quando incontrò un professore, Jack Haldane, spesso disprezzato per la sua intelligenza brillante e le sue convinzioni politiche considerate troppo progressiste per l'ambiente conservatore di Eton. Haldane, noto biologo, ipotizzò l'origine della vita sulla Terra attraverso il celebre "brodo primordiale," un concetto che suscitò forte opposizione da parte di creazionisti e negazionisti, e fu l'inventore dei termini "clone" e "clonazione," oggi di uso comune.
Questi concetti influenzarono profondamente Maynard Smith, che, dopo aver prestato servizio come ingegnere aeronautico durante la Seconda guerra mondiale, divenne un rinomato biologo evoluzionista e fondatore dell'Università del Suss
ex.
Il costo del maschio nella riproduzione asessuataCirca 45 anni fa, Maynard Smith dimostrò che, qualora si verificasse una mutazione che favorisse il ritorno alla clonazione (ovvero alla riproduzione asessuata), questa si diffonderebbe rapidamente in una popolazione che si riproduce sessualmente. Il suo ragionamento si basava sul fatto che il tasso di natalità per individuo in una popolazione asessuata supererebbe quello di una popolazione sessuale, poiché le femmine asessuate si clonerebbero direttamente, senza investire energie nella produzione di maschi. Da qui nasce il concetto di "costo del maschio," un termine che Maynard Smith introdusse con grande successo, mutuato in parte dalle teorie economiche.
Le domande chiave dell'evoluzioneQuesto ragionamento provocatorio sollevò una delle domande più rilevanti nella biologia evolutiva: perché questa mutazione non avviene, né probabilmente avverrà mai? E ulteriormente: perché gli organismi complessi si riproducono sessualmente? Perché quasi tutte le forme di vita complesse hanno evoluto individui specializzati, come i maschi, che comport
ano costi elevati dal punto di
vista riproduttivo?
Il paradosso della riproduzione sessualeLa riproduzione sessuale è da secoli un enigma per i biologi. La principale questione è un apparente paradosso: come ha fatto l'evoluzione a favorire una
modalità di riproduzione che, oltre a essere costosa, riduce significativamente la velocità riproduttiva e limita il numero di discendenti possibili? Specie che si riproducono asessualmente, come i batteri, producono molti più individui in tempi brevi.
Quante volte, magari dopo una delusione amorosa o un fallimento nella sfera sentimentale, ci siamo chiesti: "Non sarebbe tutto più semplice se non ci fosse bisogno del
sesso per avere figli?" Gli organismi più semplici, come i batteri, si riproducono in modo rapidissimo senza dover affrontare le complessità (e i piaceri) legati al
sesso, clonandosi e generando individui
geneticamente identici a se stessi.
Riproduzione sessuale: quali sono i reali vantaggi?Senza la necessità di trovare, attrarre e mantenere un partner, molti si saranno chiesti, soprattutto dopo la nascita della celebre pecora Dolly, il primo mammifero clonato, perché la natura ci abbia legato a un sistema di riproduzione così complesso e oneroso. Da miliardi di anni, quasi tutte le specie si affid
ano alla riproduzione sessuata, un metodo che appare costoso, inefficiente e spesso rischioso.
Perché la riproduzione sessuale prevale?Contrariamente a quanto ci è stato insegnato, la riproduzione sessuale non è essenziale per generare figli né per favorire l’evoluzione delle specie. Molte piante e
animali si riproducono senza ricorrere al
sesso. In effetti, a prima
vista, sembra essere uno svantaggio. Nelle specie sessuali, infatti, sono necessari due genitori di genere diverso per concepire un figlio, un handicap notevole rispetto a specie che si riproducono tramite clonazione, che possono generare una prole almeno due volte più numerosa nello stesso arco di tempo. Maynard Smith aveva intuito che doveva esistere un beneficio sostanziale per compensare questo "costo del maschio", poiché l’evoluzione, come si suol dire, non offre pasti gratis. Tuttavia, per molto tempo, la vera natura di questo vantaggio è rimasta misteriosa.
L’ipotesi della lotteria geneticaIn passato, si pensava che la riproduzione sessuale avesse preso piede perché produce figli con combinazioni genetiche differenti dai genitori e tra loro, rendendoli meglio adattabili ai cambiamenti ambientali. In questo senso, giocare alla "lotteria della vita" con numerosi biglietti
geneticamente diversi offre maggiori possibilità di successo rispetto a farlo con biglietti identici. Questa teoria, nota come "ipotesi della lotteria", è stata a lungo accettata e funziona, ma solo in parte. Il limite di questa spiegazione è che le specie non possono "prevedere" il futuro, poiché la selezione naturale agisce immediatamente sugli individui in ogni generazione. Non essendo lungimirante, la selezione non può pianificare strategie a lungo termine. Il vantaggio della riproduzione sessuale, dunque, non solo deve compensare il costo del maschio, ma deve essere tangibile e immediato.
La protezione contro i parassitiLa chiave del mistero è stata scoperta in un ambito inaspettato: la lotta contro i parassiti, i peggiori nemici degli organismi complessi. Con "parassiti" non ci riferiamo solo a insetti, vermi o funghi, ma principalmente a virus e batteri, che rappresent
ano minacce ben più gravi rispetto a predatori o condizioni climatiche avverse. Basta ricordare l'epidemia di influenza del 1918, la Spagnola, che nel giro di quattro mesi tolse la vita a 25 milioni di persone, superando di gran lunga il bilancio delle vittime della Prima Guerra Mondiale.
I microrganismi, come il coronavirus, hanno due armi potentissime: la numerosità e la rapidità di riproduzione. Grazie a queste caratteristiche, sono in grado di eludere rapidamente le difese degli organismi ospiti, evolvendosi continuamente e trovando nuove soluzioni per "infettare" i loro bersagli.
Virus e batteri: come attaccano e perché il sesso ci proteggeVirus e batteri riescono a invadere le cellule attraverso speciali chiavi molecolari, che utilizz
ano per sbloccare grandi proteine presenti sulla superficie cellulare, codificate
geneticamente. Questi microrganismi sono estremamente veloci nel mutare, generazione dopo generazione, testando continuamente nuove chiavi molecolari, fino a quando non trov
ano quella adatta, spesso passando da una specie all'altra, come nel caso di virus che salt
ano da pipistrelli o pangolini all’uomo.
Se un organismo ospite, come l'uomo, si riproducesse per clonazione, tutti gli individui di quella specie avrebbero le stesse proteine di superficie, rendendoli vulnerabili a un attacco di massa. Appena un microrganismo riuscisse a trovare la chiave giusta, l'intera popolazione clonata potrebbe essere sterminata. Invece, la riproduzione sessuale genera una diversità
genetica che rende ogni individuo diverso, riducendo il rischio di un'infezione di massa: solo alcuni individui si ammal
ano. E anche se un parassita dovesse imparare a superare le difese di un genitore, dovrà affrontare una nuova sfida con i figli, i cui geni saranno parzialmente differenti.
La teoria della Regina Rossa: una corsa senza fineQuesta costante evoluzione è rappresentata dalla "teoria della Regina Rossa", che prende il nome dal celebre dialogo tra Alice e la Regina Rossa nel romanzo di Lewis Carroll. La Regina afferma che per restare fermi nello stesso punto bisogna correre più velocemente possibile. Questo è esattamente ciò che accade nella continua battaglia tra organismi viventi e parassiti: gli organismi devono costantemente adattarsi e mutare per sopravvivere in un ambiente che evolve. È come quando, seduti in un treno, abbiamo la sensazione di essere fermi mentre il treno accanto a noi si muove alla nostra stessa velocità. Per rimanere competitivi in questa gara evolutiva, la riproduzione sessuale fornisce quel necessario cambiamento genetico che permette di non soccombere ai parassiti.
Il "costo del maschio": un prezzo elevato per la sopravvivenzaMa qual è il vero prezzo di questa strategia evolutiva? La creazione del
sesso maschile comporta un costo significativo, che si può analizzare sotto quattro principali aspetti: biologico, di
salute, relazionale e sociale.
Il costo biologico della meiosiIl primo grande costo è legato alla meiosi, un processo estremamente complesso di divisione cellulare. Durante la meiosi, le cellule non cre
ano una copia esatta dei loro cromosomi, ma li dimezz
ano, in modo che durante la fecondazione, quando lo
spermatozoo si unisce con l’ovocita, si ristabilisce il corretto numero di cromosomi, in genere 46 per gli esseri umani. Tuttavia, questo processo è reso ancor più interessante dal "crossing-over", uno scambio casuale di tratti di cromosomi tra padre e madre. Ciò significa che il figlio non è semplicemente la somma dei geni dei genitori, ma un individuo
geneticamente unico, con nuove combinazioni genetiche che possono influenzare la sua capacità di sopravvivenza.
Il costo della salute: le malattie sessualmente trasmissibiliIl secondo costo, a livello sanitario, è più paradossale. Con l’evoluzione del
sesso, alcuni agenti patogeni – tra cui virus, batteri, funghi e parassiti – hanno imparato a sfruttare proprio il
sesso come via per diffondersi da un individuo all'altro. Le malattie sessualmente trasmissibili (MST) sono il risultato di questo adattamento. Senza il
sesso, tali malattie non esisterebbero. Questo fenomeno ha dato adito a interpretazioni errate, come l'idea che malattie come l'AIDS si
ano una sorta di punizione divina per la lussuria umana, quando in realtà si tratta di una conseguenza naturale del meccanismo della riproduzione sessuale.
Le Malattie Sessualmente Trasmissibili: rischi e costi associatiQueste malattie, pur avendo un costo considerevole, raramente risult
ano letali o lo fanno in tempi prolungati, come nel caso delle infezioni da treponema pallido o HIV. Pertanto, sebbene si
ano onerose, il loro impatto è decisamente inferiore rispetto all'alternativa asessuale, che potrebbe addirittura compromettere la sopravvivenza della specie.
Il Costo relazionale della riproduzione sessualeUn altro significativo onere è quello relazionale. L'introduzione del maschio nel processo riproduttivo è paragonabile a far entrare un alieno in un ambiente abitato da donne. Questo nuovo elemento apporterà una prospettiva affettiva e sessuale differente, spesso complementare, ma sempre diversa. L’eterna conflittualità tra i sessi nasce proprio da queste disparità. Infedeltà, gelosie, malintesi e differenziazione dei ruoli, sia domestici che professionali (spesso a favore del maschio), divent
ano quindi frequenti conseguenze dell'esistenza del maschio.
Le ripercussioni sociali del patriarcatoInfine, c'è un oneroso conto sociale da pagare. La propensione alla competizione, alla violenza, alla conquista e persino all'uccisione è più pronunciata nel genere maschile. Sebbene le donne non si
ano incapaci di agire in modo violento, spesso lo fanno per motivi di difesa o per liberarsi da oppressori. Il
desiderio di uccidere sembra essere più forte nel maschio, un fenomeno che può essere ricondotto al cromosoma Y, che contiene il gene Sry, responsabile dello sviluppo dei
testicoli e della produzione di
testosterone. Questo ormone non solo influisce sul
desiderio sessuale, ma è anche correlato all'aggressività e alla violenza.
Questa è una tassa elevata che le donne devono pagare a un patriarcato che, sebbene meno invasivo rispetto a decenni fa, continua a influenzare la vita sociale e la
storia umana. Se da un lato rappresenta uno dei costi della sopravvivenza della specie, è anche un onere variabile, la cui entità può essere ridotta significativamente attraverso l'educazione al rispetto, alla tolleranza e all'empatia.
In cambio: il sesso e l’amoreTutto questo nasce da una lotta incessante, nascosta e segreta, originata dall'emergere del maschio e dai molteplici costi associati alla riproduzione sessuale. In cambio, abbiamo ricevuto bellezza,
seduzione,
desiderio, passione e piacere. In una parola:
sesso. E naturalmente, l'
amore. Ma anche tutte le frustrazioni, le sfide e le malattie ad esso collegate.
In una delle scene più memorabili del film di Jean-Jacques Annaud, tratto da Il Nome della Rosa, il dialogo sull'
amore tra maestro e allievo culmina con fra’ Guglielmo da Baskerville, interpretato da Sean Connery, che riflette: «Quanto sarebbe tranquilla la vita senza l’
amore… Tanto sicura… Tanto calma…». Dopo una pausa significativa, quasi in un sospiro, aggiunge: «…Tanto noiosa».