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Procreazione medicalmente assistita: guida completa
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Procreazione medicalmente assistita: guida completa
Tutto quello che devi sapere prima di consultare un centro per la PMA.
Il numero di coppie italiane che si rivolgono ai centri di procreazione medicalmente assistita (PMA) è in costante crescita, con un aumento significativo rispetto agli anni precedenti. Inoltre, sono stati registrati 14.162 neonati vivi grazie alle tecniche di procreazione assistita, corrispondenti al 3,4% dei oltre 420 mila nati nel 2019. Studi recenti confermano che non ci sono differenze significative nella salute dei bambini nati tramite fecondazione assistita rispetto a quelli concepiti naturalmente.

Perché l'aumento?
Le ragioni di questo aumento sono varie. Prima di tutto, l'età è un fattore cruciale. Le coppie spesso ritardano il momento di avere un figlio fino a quando non hanno raggiunto una certa stabilità nella vita. Questo ritardo, specialmente oltre i 40 anni, rende più difficile concepire, anche con assistenza medica.

Inoltre, l'influenza ambientale gioca un ruolo importante. L'inquinamento è stato associato a un aumento dei casi di infertilità, in particolare tra gli uomini.

Donne italiane: le più anziane d’Europa al primo parto
In Italia, la fertilità naturale sta diminuendo, principalmente a causa dell'età media sempre più alta alla quale le donne cercano il primo figlio. Attualmente, l'Italia ha la più alta età media al primo parto dell'Unione Europea, pari a 31 anni e due mesi. Nei paesi con meno supporto sociale per la maternità, le gravidanze vengono posticipate.

Declino della fertilità
Dopo i 35 anni, la fertilità femminile comincia a diminuire gradualmente. Molte donne non sono consapevoli di questo cambiamento. La sola presenza del ciclo mestruale non è indicativa di una fertilità ottimale, e spesso le donne non sono informate adeguatamente riguardo alla fertilità.

Per molte coppie, la PMA rappresenta una possibilità per avere figli anche oltre i limiti dell'età biologica. L'esperta prevede un ulteriore incremento delle coppie che ricorreranno alla fecondazione assistita in futuro.

Il Ssuccesso della PMA e L’età
Le tecniche di preservazione della fertilità, come il congelamento degli ovociti (social freezing), offrono la possibilità di posticipare la gravidanza. Tuttavia, le probabilità di successo delle tecniche di fecondazione assistita diminuiscono con l'età. Sebbene le tecnologie moderne abbiano migliorato i tassi di successo rispetto al passato, l'età rimane un fattore determinante. La PMA ha tassi di successo più elevati quando viene intrapresa intorno ai 35 anni, rispetto ai trattamenti avviati oltre i 40-45 anni.

Procreazione medicalmente assistita: considerazioni sull'età e normative in Italia

Limiti di età nella PMA
Con l'avanzare dell'età, la gestione ostetrica post-trattamento può diventare problematica. Man mano che si invecchia, aumenta il rischio di complicazioni fisiche legate all'invecchiamento biologico. In Italia, non esiste una legge specifica che imponga un limite di età per accedere alla procreazione medicalmente assistita (PMA); la normativa si riferisce solo a donne in età fertile. Tuttavia, molti dei principali centri, specialmente per quanto riguarda la più complessa fecondazione eterologa, tendono a stabilire un limite uniforme intorno ai 49-50 anni. Superati i 55 anni, la pratica è oggetto di discussione sulla sua validità clinica, e sopra i 60 anni è considerata illecita. Per le donne che si avvicinano alla PMA, può essere utile sottoporsi a un esame chiamato isterosalpingografia, che consente di valutare la morfologia delle tube e della cavità uterina. Questo test non solo fornisce informazioni sulla fertilità, ma può anche essere utile nei casi di aborti ricorrenti.

Registro nazionale della PMA: dati e percentuali
Poiché l'efficacia della PMA è inversamente proporzionale all'età della donna, il Registro Nazionale della PMA dell'Istituto Superiore di Sanità fornisce dati cruciali. Questo registro offre la percentuale di gravidanza cumulativa, che include le gravidanze ottenute da cicli iniziati da fresco, quelli con embrioni e ovociti scongelati e le gravidanze derivanti da tecniche di donazione di gameti.

Restrizioni legislative per donne single e coppie lesbiche
Nonostante i limiti di età, il panorama legislativo italiano rimane indietro rispetto ad altri paesi. Per esempio, in Italia, gli embrioni congelati a seguito di un trattamento di fecondazione assistita restano in un limbo se non vengono impiantati, senza possibilità di donazione o utilizzo scientifico, a differenza di altri stati dove è possibile. Inoltre, l'accesso alle tecniche di PMA per donne single o coppie lesbiche non è consentito in Italia, mentre paesi come la Spagna permettono queste pratiche.

Riforma della legge 40 del 2004
La legge 40 del 2004 sulla fecondazione assistita ha avuto un impatto significativo sulla pratica medica in Italia, limitando il numero di ovociti e embrioni utilizzabili, e influenzando negativamente le cure e i risultati dei trattamenti.

Procreazione medicalmente assistita e fecondazione eterologa in Italia
Un'importante evoluzione nella PMA in Italia è avvenuta nel 2014, con l'introduzione della fecondazione eterologa. Questo sviluppo rappresenta un grande progresso per il paese, ampliando le opzioni disponibili per le coppie che cercano di concepire.

Procreazione medicalmente assistita: sviluppi e considerazioni sui centri di PMA in Italia

Evoluzione delle tecniche di fecondazione
Fino a quel momento, era consentita esclusivamente la fecondazione omologa, ossia l’uso di gameti propri per la procreazione assistita. Questa restrizione ha facilitato l'accesso alle tecniche di PMA per numerose coppie desiderose di avere un bambino. Nel 2017, sono stati effettuati 7.514 cicli di procreazione medicalmente assistita utilizzando tecniche di primo, secondo e terzo livello con donazione di gameti, mantenendosi in linea con la media europea di circa 7.000-8.000 cicli annuali. In Italia, nel 2017, l’83% dei cicli con donazione di gameti è stato eseguito in strutture private, mentre il restante 17% è stato effettuato in strutture pubbliche, suggerendo una disparità di accesso alla tecnica.

Disparità geografiche nella PMA
In Italia, l'accesso alla PMA non è uniforme. A livello nazionale, i finanziamenti sono limitati e l’organizzazione del budget per la medicina della riproduzione è delegata ai singoli enti regionali. Esiste una grande variabilità nei trattamenti. Alcune regioni, principalmente al Nord, offrono un supporto quasi completo alle coppie con diagnosi di infertilità, garantendo una buona offerta locale e la possibilità di accedere a strutture di altre regioni con copertura del Sistema Sanitario Nazionale (SSN).

Scelta del centro di PMA: importanza del volume di trattamenti
La selezione del centro per la PMA è cruciale. Sia in Italia che in Europa, il numero di trattamenti effettuati è un indicatore fondamentale della qualità, correlato ai tassi di successo. Una soglia di almeno 1.000 trattamenti annuali è indicativa di alta qualità. Nel nostro paese, il 75% dei cicli è gestito da meno del 20% dei centri. I centri più piccoli, privi della tecnologia, del personale e delle competenze necessarie, non possono garantire la stessa efficienza dei centri più grandi. I volumi di attività congrui, come definiti nella relazione ministeriale, sono anche una garanzia di sicurezza.

Standard dei centri di PMA in Italia
L’Italia ha fatto notevoli progressi rispetto a qualche anno fa. La sicurezza dei laboratori e la qualità dei trattamenti sono garantite da normative del Centro Nazionale Trapianti, che, insieme alle aziende sanitarie locali, ha praticamente ispezionato tutti i centri. Un altro indice di efficienza è la percentuale di gravidanze gemellari. Un tasso sotto il 10% è eccellente, mentre il limite sostenibile è il 15%. Percentuali superiori indicano che il centro potrebbe trasferire tutti gli embrioni disponibili a causa di insicurezza sui risultati. Questo aumenta i rischi delle fecondazioni eterologhe. In Italia, la media è ancora sopra il 15%.

Tecniche di procreazione medicalmente assistita
La PMA è raccomandata quando:

Tecniche utilizzate, in base alla gravità dell'infertilità

Il liquido seminale, elaborato e concentrato in laboratorio, viene direttamente inserito nella cavità uterina. Questa procedura può essere eseguita in due modalità: un ciclo spontaneo, senza l'uso di farmaci per stimolare l'ovulazione, oppure con un'appropriata induzione farmacologica dell'ovulazione.
Le tecniche avanzate possono essere realizzate sia in cicli freschi, utilizzando gameti ed embrioni non crioconservati, sia in cicli di scongelamento, che impiegano gameti ed embrioni precedentemente conservati a temperature estremamente basse.

Fertilizzazione in Vitro e trasferimento dell'embrione (FIVET)
La fertilizzazione in vitro prevede la combinazione di ovociti e spermatozoi in un laboratorio per ottenere embrioni già fecondati, che vengono successivamente trasferiti nell'utero materno.

Microiniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo (ICSI)
Un'altra tecnica è la microiniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo (ICSI). In questo metodo, un singolo spermatozoo selezionato viene iniettato direttamente nel citoplasma dell'ovocito, e successivamente gli embrioni vengono trasferiti nell’utero dopo la fecondazione.

Fecondazione eterologa
L’uso di gameti donati, sia ovociti che spermatozoi, è definito fecondazione eterologa.

Procreazione medicalmente assistita: futuro e innovazioni
Il futuro della procreazione medicalmente assistita mira a migliorare i tassi di gravidanza attraverso trattamenti più sicuri e ridotti al minimo per le donne. Le aree di sviluppo includono:


Il ruolo dell’intelligenza artificiale
L'intelligenza artificiale potrebbe supportare la selezione dell'embrione e ottimizzare le cure tramite algoritmi avanzati che analizzano diversi parametri. È inoltre in discussione la diagnosi preimpianto per anomalie cromosomiche, con studi iniziali promettenti, ma con risultati non ancora definitivi. La ricerca continua per metodologie di diagnosi embrionale non invasive.

Procreazione medicalmente assistita: implicazioni psicologiche per la coppia
Affrontare l’infertilità, decidere di ricorrere alla fecondazione medicalmente assistita e gestire le ansie e le paure durante il percorso terapeutico possono avere significativi impatti psicologici sulla coppia. Inoltre, sorge il dilemma se rivelare al bambino la verità sul suo concepimento. Il sostegno psicologico è cruciale sin dalla scoperta dell’infertilità, per entrambe le parti coinvolte.

L’infertilità come tabù
Spesso le coppie tardano troppo a contattare un centro di PMA. Ammettere un problema di infertilità può essere estremamente difficile, poiché è ancora considerato un argomento tabù che genera imbarazzo, vergogna e senso di inadeguatezza per entrambi i membri della coppia.

Implicazioni psicologiche della fecondazione assistita

Senso dicolpa e autocritica
Spesso emerge un vago senso di rimpianto per decisioni passate che sembrano essere state "errate" o per il ritardo nel prendere la decisione di avere figli. Questo può generare una riflessione profonda sulle scelte effettuate e sul percorso di vita intrapreso.

Impatto sull’autostima
Questa consapevolezza può influenzare profondamente la vita di coppia, alterando i progetti condivisi e individuali. Quando l'infertilità è di origine femminile, la donna può sperimentare una diminuzione dell’autoefficacia e sentirsi inferiore rispetto ad altre donne che riescono a concepire con facilità. Questa situazione può sfociare in autosvalutazione e sentimenti di incapacità nel raggiungere obiettivi di vita. Inoltre, esiste la preoccupazione che il partner possa terminare la relazione e cercare di realizzare il suo sogno di paternità con un'altra persona.

Timori per la stabilità della relazione
Il tentativo del partner maschile di confortare la donna potrebbe, paradossalmente, avere effetti contrari. La donna potrebbe percepire il tentativo di rassicurazione del partner come un gesto superficiale e non autentico, portandola a sentirsi sminuita nel suo dolore e confusa riguardo ai sentimenti del compagno. Se, invece, il problema è del partner maschile, potrebbe esserci una confusione simbolica tra fertilità e potenza sessuale, e tra virilità e capacità riproduttiva, che può provocare ulteriore rabbia, dolore e senso di perdita.

Incertezze e paure
Le emozioni prevalenti nelle coppie che intraprendono la fecondazione assistita includono paura, incertezze e ansie, ma anche grandi speranze. Quando si tratta di fecondazione con donazione di gameti, molte coppie iniziano con una chiusura e una diffidenza iniziali. L’idea di concepire un bambino con gameti esterni può essere vissuta come un'esperienza traumatica. Tuttavia, il supporto del counseling può facilitare l'accettazione e rendere il percorso meno gravoso.

Gestire i risultati negativi
Affrontare un trattamento di PMA richiede una solida resilienza emotiva, poiché la coppia si troverà di fronte a molteplici decisioni, incertezze, delusioni, speranze e ansie. È cruciale mantenere un atteggiamento realistico piuttosto che alimentare ottimismo o pessimismo infondati. È altrettanto fondamentale avere canali di comunicazione efficaci e una buona apertura emotiva. Seguendo questa linea, la coppia può emergere rafforzata dall'esperienza, anche in caso di esito negativo. Per questo motivo, il supporto psicologico è essenziale.

Rivelare al bambino il metodo di concezione
Il consiglio prevalente durante il counseling è di comunicare al bambino che è stato concepito attraverso la fecondazione assistita, utilizzando le parole e il momento più appropriati. I genitori possono avere dubbi, soprattutto nel caso di fecondazione eterologa. Tuttavia, molti studi suggeriscono che è fondamentale evitare segreti in famiglia e accogliere la nascita come naturale. La trasparenza contribuisce a un ambiente familiare sano e accogliente.

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