Campioni di
spermatozoi umani e
animali sono stati inviati alla ISS: l'analisi del loro movimento in microgravità rappresenta il primo passo per comprendere la possibilità di riproduzione al di fuori della Terra.
Le fasi chiave coinvolte nel processo di concepimento sono ben note sin dalla scuola, ma quali sono gli effetti in un ambiente a gravità ridotta? Questa domanda assume una rilevanza particolare per una specie come la nostra, che ambisce alla colonizzazione spaziale. Per affrontare questa interrogativo, un gruppo di ricercatori ha deciso di spedire campioni congelati di
spermatozoi umani e di toro sulla Stazione Spaziale Internazionale, attraverso la capsula Dragon CRS-14.
L'esperimento denominato Micro-11 mira a comprendere le variazioni nel movimento delle cellule sessuali maschili in assenza di gravità, mentre simultaneamente si propone di esplorare dinamiche altrimenti inosservabili sulla Terra, libere da interferenze gravitazionali.
Differenze evidentiEsperimenti precedenti su
spermatozoi
animali indic
ano che, nello Spazio, alcune fasi cruciali del concepimento possono avvenire a ritmi diversi: ad esempio, l'attivazione delle code potrebbe essere accelerata, mentre la fusione con la cellula uovo potrebbe essere più lenta o addirittura non verificarsi (un aspetto significativo che potrebbe ostacolare la possibilità di concepire nello Spazio, qualora fosse teoricamente possibile una
gravidanza in orbita).
Per il Micro-11, l'equipaggio sarà chiamato a scongelare i 12 campioni di liquido seminale um
ano e i 6 di toro arrivati a bordo, trattando la m
età con una combinazione di sostanze chimiche per aumentare la velocità del movimento e rendere più fluida la membrana (due trasformazioni essenziali per il concepimento in condizioni normali). L'altra m
età dei campioni servirà come "controllo". Il movimento delle cellule sarà registrato tramite microscopio per l'analisi sia nello Spazio che sulla Terra. Infine, i campioni saranno riportati sulla Terra per ulteriori studi.
Future implicazioniAttualmente, la questione della riproduzione umana nello Spazio non è una priorità, anche perché ufficialmente non si sono mai verificati atti sessuali nello Spazio. Tuttavia, potrebbe assumere importanza nei prossimi decenni. Fino a oggi, i mammiferi hanno avuto difficoltà in questo contesto: nel 1979, i tentativi sovietici di far ac
coppiare ratti nello Spazio risultarono in gravidanze non portate a termine. Al contrario, gli organismi non mammiferi come rane, salamandre, meduse, ricci di mare, lumache e nematodi hanno dimostrato successo nella riproduzione in microgravità.