SEXTRA!¡


#storia
La vita erotica durante l'era dei Faraoni
🕓8 minuti di lettura
La vita erotica durante l'era dei Faraoni
Bevande afrodisiache, metodi contraccettivi, performance di striptease: l'amore nell'antico Egitto si rivelava come un'esperienza liberamente e apertamente vissuta.

Dedicati all'aldilà
Solenni e orientati verso l'aldilà, gli Egizi sono stati spesso ritratti in modo austeramente religioso. Questa immagine, radicata per secoli, ha reso impensabile a molti immaginare la vita amorosa al tempo dei faraoni senza rimpianti. Tuttavia, l'esplorazione dell'eros egiziano svela aspetti inediti e sorprendenti di questa antica civiltà.

Papiri sessuali
I resoconti sulla vita erotica degli antichi egizi si basano su vari papiri risalenti a epoche differenti. Uno degli esempi più significativi è custodito nel Museo Egizio di Torino e risale al XII secolo a.C. Questo documento raffigura, senza alcuna riserva, situazioni erotiche, tra cui l'incontro tra una cortigiana e un contadino in una casa di piacere dell'antico Egitto. Le acrobazie sessuali ritratte suggeriscono che il sesso non fosse affatto considerato un tabù.

Libertà e felicità
Gli Egizi concepivano il sesso come un atto naturale e armonioso. Come popolo pragmatico e realista, erano appassionati della vita. Le donne dell'epoca godevano di un'indipendenza significativa, con la capacità di gestire eredità, richiedere il divorzio e possedere diritti garantiti. L'amore e l'eros erano parte integrante della loro quotidianità, testimoniato anche dall'uso comune di inviti d'amore come "Vieni, trascorri un'ora felice". I matrimoni erano precoci, con le ragazze che si sposavano intorno ai 13 anni e i ragazzi intorno ai 15.

Libertà senza tabù
Sebbene ci fossero pochi divieti e peccati capitali, le pratiche considerate perverse, come la pedofilia o l'attrazione sessuale per cadaveri e animali, sono spesso il risultato di interpretazioni errate di miti o mancano di prove concrete. L'unico vero tabù, come sottolineato nel capitolo 125 del Libro dei morti, era l'omosessualità, sebbene ci siano stati casi di cattivi esempi, come quello del faraone Pepi II della VI dinastia, che sembra fosse coinvolto con il suo generale Sisene.

Sanzioni per l'adulterio
L'adulterio era punito severamente, con gravi conseguenze per le donne, che potevano perdere i diritti patrimoniali acquisiti con il matrimonio e subire punizioni corporali. Anche l'adulterio maschile comportava sanzioni, con la moglie tradita che poteva richiedere il divorzio e ottenere un risarcimento dal marito infedele, addirittura con il rischio di evirazione, secondo lo storico Diodoro Siculo.

Ipotesi sugli spogliarelli
Un'ipotesi ancora da confermare suggerisce la presenza di una forma di striptease tra i faraoni. La prima immagine di questo genere è stata rinvenuta nella tomba di uno scriba del periodo di Thutmosi IV (1397-1387 a.C.), successivamente in tombe private tebane e persino nel tempio di Luxor.

Cultura nudista
La nudità non era affatto tabù nell'antico Egitto, con donne spesso nude o vestite con abiti trasparenti. Da Deir el-Medina, dove si presume sia stato compilato il papiro satirico-erotico, provengono ostraka con raffigurazioni sensuali di donne nude. Queste donne, nelle immagini, appaiono come musiciste distese su letti, indossanti grandi parrucche, e ballerine vestite unicamente di tatuaggi. Le donne egiziane utilizzavano abiti plissettati in lino sottilissimo e trasparente, amplificando l'effetto "quasi nudo" con unguenti spalmati sul corpo, creando così il noto effetto "maglietta bagnata".

Parrucche e sesso
Le donne egiziane, in preparazione agli incontri erotici, non si spogliavano come avviene oggi, ma indossavano elaborate parrucche, cospargendosi i capelli di unguenti e grassi profumati.

Posizione preferita... da tergo
Gli antichi graffiti pornografici a Deir el-Bahari, nei pressi della Valle dei Re e a Uadi Hammamat, svelano altri aspetti "a luci rosse". Tra questi, emerge la posizione sessuale preferita dagli Egizi, ossia quella "da tergo", ricorrente nelle raffigurazioni ritrovate.

L'ideale erotico
Il papiro Chester Beatty I rivela l'ideale erotico femminile degli Egizi, caratterizzato da pelle perfetta e luminosa, occhi seduttivi quando guarda, labbra dolci quando parla, collo sottile, corpo splendente, e capelli color blu lapislazzuli.

Il primo spermicida
Gli Egizi mostravano conoscenze straordinarie in materia di contraccezione, utilizzando preservativi, spermicidi, diaframmi, intestini di animali oliati e profumati, e "cappucci" di lino ricamato. Il papiro medico Ebers (circa 1550 a.C.) descrive il primo spermicida della storia, associato a un contraccettivo femminile a barriera: un tampone di lana imbevuto di miele, succo di dattero e petali di acacia.

Quindi niente bambini?
Nonostante la sofisticata pratica della contraccezione, la fertilità era comunque un valore essenziale per gli Egizi, e la maternità rappresentava la fase conclusiva dell'amore. La loro cultura considerava la fertilità come un augurio positivo, e l'ideale era dimostrare di essere ancora fertili dopo la morte.

Sesso pure nell'aldilà
La sfrenata sensualità degli Egizi si estendeva anche all'aldilà, dove la vita dopo la morte era concepita come un'esperienza gioiosa con donne, danze e musica. Per questo motivo, nelle tombe venivano deposte anche "concubine del defunto", erroneamente scambiate per bambole, ma in realtà figurine femminili di terracotta con parrucche, tatuaggi sessuali e spesso accompagnate da strumenti musicali.

Afrodisiaci
Gli Egizi non trascuravano neanche il campo degli afrodisiaci, arricchendo ulteriormente la loro già ricca conoscenza in materia.
Per soddisfare il desiderio a ogni costo, secondo le ricerche, gli antichi Egizi non esitavano a utilizzare elisir a base di erbe considerate afrodisiache. Questa pratica era particolarmente diffusa per la lattuga, considerata la pianta sacra del dio della fertilità Min, e la cipolla, tanto potente da essere proibita ai sacerdoti che avevano giurato castità per evitare tentazioni. Proprietà afrodisiache erano anche attribuite al finocchio, allo zenzero, al melograno e al giglio d'acqua, quest'ultimo talvolta impiegato anche come narcotico. Le ricette stimolanti più comuni includevano vino al coriandolo e ravanelli miscelati con miele.

Viagra nilotico
Una ricetta simile al Viagra nilotico era formulata così: "Allume, 1 dracma; pepe, 1 dracma; ortica secca, 4 dracme; pianta satyrion, 4 dracme. Strofina la medicina a secco per usarla come sai con ogni donna". Per risolvere i problemi di virilità, gli Egizi utilizzavano precursori del Viagra, come indicato in un antico papiro risalente al 1700 a.C., che suggeriva di pestare foglie di giuggiolo e di acacia nel miele e applicare il composto come un impacco. Altre due prescrizioni erotiche, provenienti da papiri magici di Londra e Leida, proponevano l'uso di scorza di acacia triturata con miele come unguento per il fallo prima dell'amplesso. Una soluzione altrettanto semplice, ma di efficacia incerta, era quella di applicare schiuma dalla bocca di uno stallone sul fallo per rendere una donna desiderosa dell'unione.

© 2024 Splash it s.r.l. All Rights reserved. P.IVA: IT05991270876