Dai "dildo" di pane alle "Palline ben wa", dai burattini erotici per marinai ai prototipi dei vibratori: gli oggetti sessuali narr
ano la lunga
storia della
sessualità in Oriente e in Occidente.
Nella commedia Lisistrata di Aristofane (V secolo a.C.), le mogli ateniesi lament
ano la mancanza di stimoli sessuali, sottolineando la scomparsa degli "olisbi da otto dita" dopo il
tradimento di Mileto. Questo, con un tocco comico, fa riferimento al mondo "alla rovescia" dove le donne detengono il potere sugli uomini, una situazione che è anche la prima testimonianza scritta dell'antico giocattolo sessuale più noto.
L'ólisbosL'ólisbos, derivato dal verbo ólisthánein, "scivolare", era un fallo maschile di cuoio lungo 8 dita (15 cm), prodotto a Mileto, città ionica ora in Turchia, e lubrificato con olio d'oliva. Oggetti simili, come falli di pietra a grandezza naturale rinvenuti in siti archeologici preistorici come la grotta di Hohle Fels (Germania) e il sito mesolitico di Motale (Svezia), suggeriscono che tali "strumenti" potrebbero risalire alle origini stesse dell'umanità. Queste sculture votive er
ano verosimilmente utilizzate come "giochi intimi" e offrono un'interessante prospettiva sulla
sessualità dei nostri antenati, evidenziando connessioni con la nostra esperienza attuale. Esplorare la
storia degli oggetti del piacere rivela dettagli sorprendenti sulla
sessualità in Oriente e in Occidente.
Contrariamente alla visione tradizionale di civiltà antiche come austere e dedite alla caccia o alla guerra piuttosto che a feste "
a luci rosse", molte civiltà precristiane vedev
ano il
sesso come un atto naturale, compiuto dagli dèi stessi. Ad esempio, nella mitologia sumera, il dio Enki avrebbe creato i fiumi Tigri ed Eufrate tramite un atto autoerotico. La percezione del
sesso come atto divino è evidenziata anche nella mitologia egizia, dove il demiurgo Ra-Atum generò la
coppia divina Sciu (Aria) e Tefnut (Aria umida) attraverso un atto simile.
Consorti insoddisfatteI Greci considerav
ano l'ólisbos un passatempo per vedove, mogli insoddisfatte e donne di Lesbo, oltre che nelle
orge delle cortigiane. Le raffigurazioni di questi oggetti appariv
ano su dipinti erotici, anfore e coppe da vino, kántharos, utilizzati durante i simposi maschili greci. La loro presenza non indicava necessariamente l'omo
sessualità femminile, dato che i termini "omosessuale" ed "eterosessuale" furono creati molto più tardi, nel 1869, dallo scrittore ungherese Károly Mária Kertbeny. La tradizione fu successivamente ereditata dai Romani, come testimoni
ano le raffigurazioni dei giochi sessuali sulle mura di Pompei.
Si è ipotizzato che le sacerdotesse del prolifico
Priapo, dio della fecondità maschile nelle culture greca e romana, potessero praticare l'uso di un simulacro fallico. Durante i riti misterici notturni, le donne prescindono dalla presenza maschile, trovando appagamento nella "virtù sovradimensionata del dio".
Da piacere a peccatoL'avvento del cristianesimo ha segnato un cambiamento radicale, soprattutto in Occidente, portando a un'atmosfera sessuofoba. Questa svolta ha trasformato "il piacere in peccato", condannando i rapporti saffici tra suore che utilizzav
ano strumenti artificiali (il
sesso "per machinam") a sette anni di penitenza. In Oriente, la prospettiva era notevolmente differente sia per quanto riguarda il
sesso che per i giocattoli erotici. Il celebre
Kama Sutra, un trattato scritto in sanscrito dal filosofo bramino Vatsyayana intorno al 300 d.C., suggerisce agli uomini incapaci di soddisfare la desiderosa hastini, la donna elefante, di "ricorrere a mezzi per stimolarne la passione", come il kanchuka, una protesi di dimensioni straordinarie.
Il vertice dell'inventiva appartiene all'impero cinese, dove durante il periodo tra le dinastie Han e Ming (220 a.C.-1644), influenzato dal taoismo, l'uso di vari "oggetti del piacere" non era associato a colpe o vergogna, bensì era considerato positivo. Nella filosofia taoista l'amplesso era equiparato al processo creativo cosmico, con le secrezioni femminili (Ying) che rafforzav
ano la forza vitale maschile (Yang). Il manuale erotico "L'arte della camera da letto", redatto circa duemila anni fa, istruiva gli uomini su come soddisfare più partner senza eiaculare, consigliando l'uso di accessori come anelli "ritardanti" maschili e fallici di avorio per le
penetrazioni.
Anche in Giappone, nota per la sua riservatezza, le xilografie erotiche shunga, popolari nel periodo Edo (XVII secolo), raffigur
ano giocattoli erotici come l'harigata, una protesi indossabile, e le rin no tama ("campanelline tintinnanti"), noti come "palline da geisha". Queste ultime, realizzate in argento, veniv
ano legate a un nastro di seta e inserite nelle parti intime femminili prima del rapporto per intensificare il reciproco piacere sessuale.
Nel contesto turco-ottom
ano della stessa epoca, i falli artificiali er
ano utilizzati come ausilio per la deflorazione di vergini senza sporcarsi di sangue considerato impuro o come sostituti per i mariti incapaci di soddisfare tutte le donne dell'harem. Da queste regioni orientali, i fallici artificiali proibiti fecero ritorno in Occidente attraverso gli scambi commerciali, transitando anche per Venezia. Tuttavia, cambiarono aspetto e denominazione, assumendo i nomi di dildo (derivato dal latino dilectum, "piacere") o godimichè (da gaude mihi, "rallegrami"). I dildo italiani er
ano vietati alla corte inglese e, se scoperti, veniv
ano confiscati e bruciati.
Il successo del SadomasoAllo stesso tempo, i lunghi viaggi per mare favorirono l'introduzione di altri giocattoli sessuali.
Come le prime bambole gonfiabili, le dames de voyage, usate dai marinai olandesi durante il periodo coloniale per alleviare le loro tensioni sessuali, er
ano fantocci di paglia vestiti con stracci di aspetto femminile. Nel corso dei secoli, l'arsenale dei giocattoli sessuali si è arricchito con il boom del sadomaso, portando all'introduzione di fruste, bende, manette e accessori per lo spanking (sculacciata erotica). La pratica del bondage, che coinvolge la costrizione fisica, ha origini antiche risalendo probabilmente ai Medi, un antico popolo iranico del VI secolo a.C.
Falli meccanici antiansiaNel XIX secolo, grazie ai progressi tecnologici della Rivoluzione industriale, i predecessori dei moderni s
ex toys sono emersi, come la bambola di gomma vulcanizzata, brevettata da Charles Goodyear nel 1844. I primi falli meccanici comparvero in Francia in diverse versioni: con meccanismo a molla, a m
anovella, a vapore ed elettromagnetici.
Ciò che rende particolare questa
evoluzione è l'uso iniziale di questi dispositivi, che er
ano inizialmente destinati a scopi medici anziché erotici. I vibratori veniv
ano consigliati alle donne per alleviare ansia, insonnia, mal di schiena e persino per perdere peso.
Secondo gli storici, l'utilizzo a fini sessuali si diffuse solo dopo l'avvento delle prime pellicole
pornografiche, in cui i
massaggi intimi furono collegati pubblicamente alle pratiche erotiche per la
prima volta. In un'epoca in cui la morale limitava il
sesso femminile al
matrimonio e alla procreazione, i vibratori abbandonarono il loro rispettabile ruolo medico per assumere l'identità di oggetti proibiti. Solo negli anni Settanta, con l'emancipazione femminile e la rivoluzione sessuale, avvenne un cambiamento significativo.