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Toxoplasmosi e gravidanza: è sicuro vivere con un gatto?
🕓7 minuti di lettura
Toxoplasmosi e gravidanza: è sicuro vivere con un gatto?
La toxoplasmosi, causata dal parassita Toxoplasma gondii, può essere contratta in vari modi, tra cui attraverso l’ingestione accidentale delle feci di gatto. Tuttavia, convivere con un felino non è necessariamente rischioso per le donne in gravidanza. Ecco perché.

Causa e trasmissione della toxoplasmosi
La toxoplasmosi è un’infezione parassitaria provocata dal protozoo Toxoplasma gondii. Quando contratta durante la gravidanza, può rappresentare un pericolo per il feto. Nonostante il comune pensiero che i gatti siano i principali veicoli di contagio, è fondamentale comprendere meglio la situazione.

Ruolo dei gatti nella toxoplasmosi
I gatti, sia domestici che selvatici, sono gli unici ospiti definitivi del Toxoplasma gondii, dove il parassita raggiunge la maturità sessuale, si riproduce e viene eliminato nelle feci. Queste feci possono contaminare l'ambiente e diventare un possibile veicolo di infezione. Al contrario, negli ospiti intermedi, come i mammiferi e gli uccelli, il parassita rimane sotto forma di cisti nei tessuti, che può rappresentare una fonte di contagio per l’uomo solo se l’animale è destinato al consumo.

Modalità di contagio della toxoplasmosi
La toxoplasmosi può essere contratta attraverso diversi meccanismi. Uno dei principali è l’ingestione accidentale delle oocisti, le forme parassitarie eliminate nelle feci del gatto. Queste oocisti non sono infettanti immediatamente dopo l’espulsione ma diventano pericolose dopo aver trascorso almeno 24 ore nell’ambiente esterno, come giardini o orti. Il contagio può avvenire se si pulisce la lettiera del gatto e si portano le mani alla bocca senza averle prima lavate accuratamente, o se si tocca il terreno contaminato senza lavarsi le mani successivamente. È inoltre consigliabile lavare bene frutta e verdura coltivate a terra prima di consumarle.

Un altro modo di contrarre la toxoplasmosi è attraverso l’ingestione di carne cruda o poco cotta contenente il parassita, che si trova principalmente nelle carni di suini, ovini, caprini e selvaggina. Si stima che il consumo di carne cruda o insufficientemente cotta rappresenti il 40-60% dei casi di infezione.

Manifestazioni della toxoplasmosi nelle persone
Nelle persone con un sistema immunitario sano, l’infezione da toxoplasma gondii di solito non causa gravi problemi di salute. Può manifestarsi con un ingrossamento dei linfonodi, lieve febbre e affaticamento. In presenza di una risposta immunitaria efficace, l'infezione diventa asintomatica. I rischi principali emergono per le persone con sistema immunitario compromesso e per le donne in gravidanza che contraggono l’infezione per la prima volta durante la gravidanza.

Le complicanze più gravi per il feto si manifestano quando la madre contrae la toxoplasmosi nei mesi precedenti la gravidanza o durante il primo trimestre. Le donne particolarmente vulnerabili sono quelle risultate negative al test anticorpale per la toxoplasmosi. La trasmissione della toxoplasmosi al feto può comportare seri danni cerebrali, oculari e viscerali.

Prevenzione della Toxoplasmosi in Gravidanza

Screening e test
Per prevenire la toxoplasmosi durante la gravidanza, è fondamentale effettuare il test di screening specifico, fornito dal Servizio Sanitario Nazionale, e ripeterlo regolarmente nel corso della gestazione. I risultati del test per la toxoplasmosi possono essere interpretati come segue:


Misure Preventive
Per evitare la toxoplasmosi in gravidanza, è consigliabile evitare il consumo di salumi, frutti di mare crudi e carni non completamente cotte. Le carni provenienti da fuori Europa, come il Sud America, possono rappresentare un rischio maggiore a causa delle varianti più virulente del parassita. È importante non consumare latte non pastorizzato e limitare i viaggi in aree con standard igienici meno rigorosi, dove il toxoplasma gondii può essere più aggressivo.

Inoltre, le donne incinte dovrebbero ridurre le attività che comportano il contatto con suoli potenzialmente contaminati dalle feci di felini e ricordarsi di lavarsi le mani accuratamente dopo tali contatti. Tuttavia, vivere con un gatto o un cane non comporta rischi per la gravidanza.

Test per i gatti
Per una maggiore tranquillità, la donna in gravidanza può sottoporre il proprio gatto a un test per la toxoplasmosi, in particolare se lei è risultata sieronegativa. I risultati del test per i gatti possono essere i seguenti:

Per prevenire l'infezione nel gatto, è consigliabile offrirgli solo cibo industriale o carne ben cotta, e impedire che cacci roditori o uccelli. È anche importante che la lettiera venga cambiata e pulita con acqua bollente almeno una volta al giorno da una persona diversa dalla donna incinta.

Trattamento della toxoplasmosi: come gestire l’infezione
Nel caso di individui sani, la toxoplasmosi tende a essere asintomatica o a provocare sintomi molto lievi, rendendo spesso non necessaria una terapia specifica. Tuttavia, quando l'infezione provoca sintomi gravi, è fondamentale consultare un medico che potrà raccomandare un trattamento antibiotico. Generalmente, si utilizza una combinazione di pirimetamina e sulfadiazina. Questi farmaci possono avere effetti collaterali, pertanto è cruciale seguire attentamente le indicazioni fornite dal proprio medico.

Durante la gravidanza, la gestione della toxoplasmosi può richiedere una terapia antibiotica specifica o una combinazione di antibiotici, con variazioni basate sul trimestre in cui viene diagnosticata l'infezione. È essenziale che le donne in gravidanza seguano le prescrizioni del medico per garantire la sicurezza sia della madre che del feto.

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